Anche giustizia e sicurezza possono curare

La violenza nelle città

Controlli alla stazione del Serraglio a Prato (foto Attalmi)

Controlli alla stazione del Serraglio a Prato (foto Attalmi)

Firenze, 26 febbraio 2023 - Una carezza sul volto tumefatto, un bacio sulle labbra doloranti: è la solidarietà che abbraccia Martina, la ragazza picchiata a Prato mentre stava rincasando dopo una serata di lavoro. Tanti messaggi di vicinanza e una raccolta di fondi per poter sostenere le spese mediche per far tornare a sorridere occhi e bocca. Presto si spera tornerà bella come era prima. Il nuovo volto tornerà a splendere grazie a medici estetici e dentisti e grazie al contributo di chi parteciperà alla raccolta fondi. Un segnale confortante, di altissimo livello d’amore: amici e non, chiunque è rimasto colpito dalla terribile vicenda, potrà darle una mano. Un abbraccio che viene dal cuore. Servirà e sarà curativo. Ma non basta. Cosa riporterà la serenità dentro di lei, nella sua testa e nella sua anima? Come tornerà a una vita il più normale possibile un giorno prossimo venturo dopo quello che ha vissuto nella notte del terrore? Quando scaccerà gli incubi colmi di ricordi da film horror? Un percorso difficile, molto difficile. Potrà essere meno irto di ostacoli? Sì, per fortuna. Se si realizzeranno due situazioni. La prima: giustizia. La seconda: sicurezza.

Gli investigatori stanno lavorando, bene come sanno fare alla procura pratese. Nessun dettaglio da trascurare. Modalità e scopo dell’agguato. Tutto ai raggi x. Per scoprire chi è entrato in azione e se c’è qualche mandante. O altro ancora. C’è fiducia. La giustizia può lenire le ferite, anche quelle che non si vedono.

La sicurezza è un valore che appartiene a tutti: destra e sinistra. Le nostre città devono essere più tutelate: la mattina presto come la notte, durante le 24 ore. Chi torna a casa deve poterlo fare in tranquillità. Le donne ancor di più, i nostri anziani anche. Più personale delle forze dell’ordine, più lampeggianti blu che si fanno largo nel buio delle periferie, più telecamere e occhi tecnologici che vigilino. Non si tratta di politiche di parte, ma di strategie per la serenità collettiva.