
Sentenza Cassazione attesa nella seconda metà dell'anno
L'accordo di Tim con le banche sul canone è in pratica un finanziamento vantaggioso, è "una fonte di finanziamento a un costo ben inferiore a quello di un normale finanziamento". Lo ha spiegato il direttore finanziario Adrian Calaza agli analisti che chiedevano cosa succederebbe se la Cassazione non dovesse dar ragione a Tim. "Se la sentenza risulterà negativa per Tim dovremo restituire il denaro alle banche - sottolinea che è l'unica conseguenza - calcolato l'intero importo del debito questo ci porta a un vantaggio sui costi finanziari, 200 punti base al di sotto del costo di un finanziamento sul mercato, quindi è importante sottolineare che questo credito ha un valore per tutti".
Sulle tempistiche "speriamo possa arrivare la sentenza nella seconda metà dell'anno".