Reddito di libertà per donne vittime di violenza, in cosa consiste e come richiederlo

Stanziati tre milioni di euro che saranno ripartiti tra le regioni. Il contributo mensile massimo è di 400 euro, destinato a donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Roma, 26 luglio 2021 – E' in arrivo il reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza. E' infatti approdato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm del 17 dicembre 2020 che ripartisce tra le regioni le risorse del fondo e ne stabilisce i criteri di fruizione. Sono stati stanziati tre milioni di euro. Si tratta di fondi incrementati dal decreto Rilancio del 2020 e stanziati “al fine di contenere i gravi effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica da Covid 19, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità nonché di favorire, attraverso l'indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”. Rita Sabelli, responsabile aggiornamento normativo di Aduc, spiega in cosa consiste.

“Il reddito di libertà è un contributo mensile di massimo 400 euro pro-capite erogato per massimo 12 mesi e destinato alle donne, sole o con figli minori, seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Il fine è sostenere le spese per assicurare l'autonomia della donna, abitativa innanzitutto, l'acquisizione dell'autonomia personale e il percorso scolastico e formativo dei figli minori”.

Come richiederlo Per fruirne occorrerà presentare domanda all'Inps, sulla base di un modello predisposto contenente un'autocertificazione dell'interessata, con allegata la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso, più la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente. Sarò poi l'Inps ad erogare il reddito, nei limiti dei fondi assegnati a ciascuna regione. Il reddito di libertà è compatibile con altri strumenti di sostegno, come il reddito di cittadinanza.