Abbigliamento da casa e abiti a noleggio: come sarà la moda dopo il Covid

Il futuro del "Fashion" in un'indagine di Maison tra 10 testate specializzate. Sostenibilità ambientale, boom online e chi ha delocalizzato torna in patria

La moda al tempo del Covid 19 (dal sito Intertek)

La moda al tempo del Covid 19 (dal sito Intertek)

Firenze, 23 luglio 2020 - Come saranno la moda e il settore del tessile abbigliamento dopo l'emergenza per il coronavirus? Domanda che interessa molte aziende in tutto il mondo e una parte importante del sistema produttivo toscano e italiano, a partire dal tessile di Prato e non solo. Uno scenario interessante arriva dall'indagine di Maison (gruppo Intertek, con sede a Lastra a Signa, in provincia di Firenze) sul futuro del fashion, "una panoramica sulla resilienza dell’industria della moda", come spiegano i promotori.

In pratica, si è trattato di coinvolgere dieci testate specializzate a livello internazionale chiedendo di delineare come saranno i prossimi mesi e anni, con il tema della sostenibilità che sarà ancor più centrale di quanto non lo sia stato negli ultimi anni. 

Maison ha promosso il report “The Future of Fashion” per raccogliere le intuizioni, le conoscenze, delle riviste internazionali attraverso la direzione editoriale di David Shah. Un'inchiesta che è consultabile, scritta e in video, sul sito di Maison, maison.intertek.com, e che offre dati e tendenze di varie realtà, dalla Francia al Giappone, dall'India  alla Russia, dal Regno Unito agli Usa, fino, ovviamente, all'Italia

Tra gli aspetti più interessanti che emergono ci sono il ritorno in patria di chi ha delocalizzato; una virata verso collezioni più piccole e buone per più stagioni, la crescita del vestire sportivo e dell'abbigliamento per stare in casa (in parallelo con l'aumento dello smart working); il ritorno dei clienti cinesi che incideranno per il 50% sul mercato del lusso, ma faranno prevalentemente acquisti online; l'incremento della vendita del “seconda mano”, del noleggio e dei prodotti che rispettano i criteri di sostenibilità trasparente.

“Il Covid-19 ha fatto risaltare ancora di più i problemi legati alla salute e al benessere _ spiega André Lacroix, amministratore delegato di Intertek _ stimolando nuovi approcci al lavoro e costringendo le aziende ad adattarsi alle nuove preferenze e gusti dei consumatori, anche quelli di fascia alta e del lusso. Questo progetto unico è il risultato anch’esso della nuova esigenza di soluzioni collettive, radicali in modo da dare forma a un futuro più sano e più sostenibile. Con i cambiamenti sempre più veloci in corso nella moda di alta gamma e del lusso, non è mai stata così importante la necessità di soluzioni creative supportate da ricerca, design e garanzia di qualità. Non è mai stato così forte il bisogno di ricostruire meglio. Quest’ultima è una tendenza forte nella moda come in ogni altro settore”.

Secondo David Shah,  direttore editoriale del progetto, “entro il 2022 il mondo sarà cambiato completamente, sarà lo stesso o troverà una via di mezzo. Riteniamo che resterà pressoché uguale ma, lo auspichiamo, subirà dei cambiamenti importanti. Ci occuperemo di più delle politiche ambientali e del cambiamento climatico; ascolteremo di più i giovani il cui futuro sarà sacrificato dalla pandemia; dovremo imparare ad andare avanti con meno. Il mondo della moda avrà un ruolo importante in tutto questo.”