Firenze, 27 settembre 2024 - Sulla competitività delle imprese toscane pesa, tra le altre cose, il costo dell'energia, in particolare quella elettrica. L'Italia è al quinto posto tra paesi dell'Unione economica e monetaria per prezzo netto medio dell'energia elettrica, pari a 28,44 centesimi-euro per chilowattora, il 10% in più della Francia, il 13% in più della Germania e oltre il 44% in più rispetto alla Spagna. In questo quadro la Toscana si piazza tra le regioni le cui imprese hanno subito il maggiore extra-costo per l'energia elettrica rispetto all'Ue nel biennio 2022-2023. Di quanto è stato l'aggravio? Di 850 milioni.
A livello provinciale il salasso di maggiori oneri per l'elettricità ha colpito non solo Roma, Milano, Torino, Brescia, Napoli, Bergamo, Verona, Treviso e Vicenza, ma anche Firenze, con 215 milioni. I numeri emergono da un'analisi che Confartigianato ha presentato alla 20esima edizion dell’annuale convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, organizzata in collaborazione con i suoi consorzi energia Caem, Cenpi, Multienergia.
«La nostra analisi sul peso della bolletta elettrica per le aziende italiane – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Marco Granelli – mostra l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetici degli edifici. Confidiamo che gli impegni del Governo per la decarbonizzazione del sistema energetico contenuti nel Pniec, cioè il piano nazionale integrato energia e clima, trovino presto attuazione anche per incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico strategico. Senza trascurare la ricerca sul ‘nucleare pulito’, puntando sulle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione».