Direttiva green, oltre un milione di edifici fuori regola in Toscana

Stop ai bonus per le caldaie a gas dal gennaio 2025

Case green, approvata dal Parlamento la direttiva europea

Case green, approvata dal Parlamento la direttiva europea

Firenze, 13 marzo 2024 – Oltre un milione di edifici, circa la metà del totale, devono essere ristrutturati in Toscana per raggiungere l'obiettivo posto dalla direttiva europea per ridurre il consumo energetico e l'emissione di gas a effetto serra, approvata il 12 marzo dal Parlamento Ue. La stima è di Roberto Pellegrini, coordinatore settore costruzioni e impianti di Cna Toscana. «La direttiva - spiega - è più soft rispetto al passato, ma avrà un impatto molto forte sul nostro territorio. Questo perché i tempi sono stretti e le riduzioni richieste sono importanti. La metà degli immobili residenziali in Toscana, d'altra parte, è stato realizzato prima del 1970. Per questo è ragionevole stimare che ci siano oltre un milione di case che dovranno essere ristrutturate per migliorare la loro efficienza energetica».

Le imprese sono pronte, ma le famiglie? «E' un momento complicato. Dopo l'addio al Superbonus 110, con i suoi pregi e i suoi difetti – sottolinea Pellegrini – le famiglie devono sostenere il costo dei mutui, con tassi di interesse ancora elevati, e una sempre più ridotta disponibilità da parte del settore finanziario di erogare denaro. In questo contesto è fondamentale che il governo introduca degli incentivi fiscali. Dobbiamo attendere di vedere il piano nazionale che l'Italia appronterà per recepire la direttiva, ma è noto già che l'Europa non darà finanziamenti per questo».

La direttiva chiede una riduzione del 16 per cento del consumo energetico e della produzione di gas a effetti serra entro il 2030 e del 20-23 per cento entro il 2035. C'è anche un'altra scadenza prevista: lo stop alla produzione e vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile dal 2040. Ma già da gennaio 2025 gli Stati europei non potranno più prevedere incentivi per l'installazione delle caldaie a gas. I bonus fiscali del 50 e del 65 per cento non ci saranno più dunque, a meno che non si installi una caldaia a impianto ibrido. Ma quest'ultima, che già si trova sul mercato, costa almeno il doppio della tradizionale caldaia. Chi se lo potrà permettere? «Per questo se si vogliono raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva – conclude il coordinatore settore costruzioni e impianti di Cna Toscana – c'è bisogno di bonus, incentivi e risorse».