Auto elettriche, toscani sempre più interessati. Ma obiettivi Ue lontanissimi

Nella regione circolano poco più di 15mila veicoli elettrici, su un parco circolante di quasi 3,6 milioni di mezzi

Auto elettrica

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Firenze, 28 febbraio 2023 – Tutti spingono verso l'elettrico e anche i toscani sono interessati ai mezzi ad emissioni zero. Se le bici o i monopattini sono alla portata, più complesso (e molto più costoso) diventa orientarsi sull'auto elettrica. Secondo il “Global Automotive Consumer Study 2023” di Deloitte, indagine condotta su un campione di oltre 26 mila consumatori di 24 Paesi, il 22% degli italiani sarebbe disposto a investire al massimo 15mila euro, mentre un altro 44% non più di 30mila euro. Oltre al prezzo, frena la scarsità delle ricariche pubbliche, i tempi di ricarica troppo lunghi, la maggiore difficoltà a organizzarsi per spostarsi.

Pur in aumento sul 2019, i mezzi completamente elettrici – dati Aci al 31 dicembre 2021 - sono 15.098 nella regione, di cui 10.482 auto, su un totale di quasi 3,6 milioni di veicoli. Siamo lontani, dunque, da quelle cifre in grado di sostenere nel 2035 lo stop alla vendita di veicoli nuovi a benzina e diesel, come vorrebbe l'Unione europea. A frenare è il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che, intervistato su Radio24, ha affermato che le auto elettriche sono “solo per ricchi”. E l'idea di erogare incentivi per acquistarle, se questo dovesse servire a sostituire milioni di veicoli più inquinanti, per allinearsi alle regole sulle emissioni che vorrebbe l'Ue, ha detto, "è inimmaginabile", date le risorse di bilancio che richiederebbe.

Preoccupazione nella filiera delle auto

Per molti concessionari toscani, alla fine “non ci arriveremo mai allo stop di auto a benzina e diesel”. Intanto, però, tutta la filiera delle auto, dai produttori ai riparatori, è preoccupata. Perché se si dovesse rispettare la scadenza del 2035, a cambiare non è solo il “combustibile”, ma la componentistica dell’auto stessa e le ripercussioni sono prevedibili. Grande preoccupazione soprattutto nel comparto dell’autoriparazione, che incide fortemente su tutta la filiera dell’auto, rappresentando oltre il 50% dell’occupazione, e ha una spiccata vocazione artigiana, come emerge dall’ufficio studi di Confartigianato, con ben 69 mila imprese, oltre l’80% del totale.

A Firenze, in linea con la tendenza italiana, risultano attive oltre 1.000 imprese della manutenzione e riparazione di autoveicoli, di cui oltre 800 artigiane, a cui si aggiungono altre 300 imprese, la quasi totalità artigiane, nella riparazione di carrozzerie.

“Per ora non stiamo risentendo del blocco – spiega Tiziano Trallori, presidente della categoria carrozzieri di Confartigianato Firenze – anche perché le auto elettriche sono effettivamente molto poche. Abbiamo lavorato solo su un’auto elettrica fino ad oggi, molto di più le ibride”. “È controproducente da tutti i punti di vista, economico e anche ambientale”, aggiunge Fabio Orlandi, titolare dell’officina fiorentina Free Spirit 77, per commentare lo stop del 2035. “Un’officina come la nostra, che effettua riparazione di auto e moto, dovrebbe sostituire tutti i macchinari per poter intervenire. Chi non intende fare l’elettrico, rischia di rimanere tagliato fuori”. Per Orlandi, inoltre, c’è un “problema di costi, superiori alle auto tradizionali, di ricarica e di affidabilità nel lungo periodo”.