Lo zio d’America cerca gli eredi. E si affida a 'La Nazione' per trovarli

L’avviso del tribunale dello Stato di New York: caccia a Franco Biagioli dopo la morte di Philip M. Biagioli

I cognomi più diffusi

I cognomi più diffusi

Firenze, 31 dicembre 2022 - Non è solo un modo di dire, lo "zio d’America" talvolta esiste davvero. Solo che trovare i nipoti o chi per essi può essere una vera caccia al tesoro... come quella che è partita dagli Stati Uniti verso la Toscana, con il binocolo puntato in particolar modo verso la Toscana o forse l’Umbria, chissà. Perché si sa che esiste – o esisteva – l’erede di un italo-americano ma non si sa dove sia o, nel caso sia deceduto, se ci siano altri discendenti.

La storia nasce dall’avviso legale che il Tribunale della contea di Rockland, New York, ha pubblicato sull’edizione di ieri del nostro giornale. Un appello a farsi avanti rivolto al signor Franco Biagioli o ai suoi parenti e affini. Il tribunale newyorkese ha effettuato la diligente ricerca con gli elementi che aveva in suo possesso ma senza frutto. Non si trova. Ma perché questa caccia al parente italiano?

La storia va così: nel 2020 è morto all’età di 69 anni Philip M. Biagioli, di Nyack (New York). Tale Eugene Siniscalchi ha presentato al tribunale le sue pretese ereditarie in base a un testamento datato 19 settembre 2018 dello stesso Biagioli. Prima di omologarlo, però, la procedura americana vuole che si faccia ogni tentativo per trovare eventuali parenti ancora in vita che possano accampare pretese ed ecco che entra in gioco l’annuncio che si trova sull’edizione de La Nazione di ieri.

A quanto si apprende Franco Biagioli è (o era) lo zio del deceduto, in quanto fratello di Renato Biagioli, padre di Philip. Quest’ultimo aveva lavorato come coordinatore dei servizi di comunicazione per un college della zona, a discapito di un’attività social molto discreta, e sembra fosse anche un grande appassionato di "ghost signs", cioè letteralmente "insegne-fantasma": sono quelle tipiche e a volte splendide decorazioni che facevano da insegna e pubblicità ai negozi e alle fabbriche di un tempo e che sono spesso sopravvissute alla chiusura delle attività. Come le scritte sulle facciate di mattoni che tante volte abbiamo visto sulle facciate dei fabbricati americani.

Ma tornando all’eredità, il tempo stringe. Già, perché è stato fissato un termine: entro il 24 gennaio 2023 Franco Biagioli o i suoi eredi si possono fare avanti tramite un avvocato per veder riconosciuti i loro diritti, altrimenti andrà avanti l’omologazione del testamento a favore di Eugene Siniscalchi.

Rimane un punto in questo misterioso quadro: perché la ricerca si concentra in una zona precisa? C’è molta riservatezza da parte dello studio legale newyorkese che si occupa della vicenda, che del resto se avesse avuto particolari più precisi non avrebbe avuto bisogno di ricorrere a un’inserzione transatlantica per cercare l’uomo del mistero. Però un dato salta agli occhi: Biagioli è un cognome molto diffuso in una certa parte della Toscana – per l’esattezza fra Prato, Firenze e Pistoia e al confine fra l’Aretino e l’Umbria – ma anche in parte del Centro Italia, specialmente Marche, Umbria e anche nell’Alto Lazio.

E quindi il tam-tam è partito per cercare i possibili destinatari di un’eredità che non è precisata, si sa solo che riguarda "beni immobili e personali" di Philip Biagioli, che evidentemente non era sposato e non aveva figli (difatti sulla sua scarna pagina Facebook si qualificava come single). Se sapete di avere avuto uno "zio d’America" con questo nome è il momento di farsi avanti...

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