Affitti, ecco come evitare le liti tra inquilini e proprietari

I consigli della startup Zappyrent: “Meglio coppie che coinquilini, animali ammessi solo se c'è l'accordo di tutti, il reddito dell'inquilino deve essere almeno il doppio del canone di affitto”

Affitti

Affitti

Firenze, 13 agosto 2022 – I litigi tra inquilino e proprietario sono frequenti. Ma come fare ad evitarli? Secondo l'osservatorio sugli affitti di Zappyrent, startup tecnologica italiana che punta a semplificare e migliorare il mercato degli affitti, tra i principali motivi che rendono difficili i rapporti sono l'età troppo diversa tra coinquilini, la presenza di animali, le dimensioni dell'alloggio.

''Sicuramente la situazione regina che genera il numero maggiori di problematiche è quella legata all'età: infatti, a età diverse corrispondono ritmi di vita, esigenze e necessità differenti. Alla luce di questo, è sempre sconsigliato affittare casa a inquilini con un delta di età tra loro troppo ampio, come per esempio lavoratori e studenti. In questo caso, è matematico che, se non subito, ma nel medio-lungo periodo, i diversi orari dei due inquilini andranno a scontrarsi", spiega Lino Leonardi, amministratore delegato e cofondatore di Zappyrent.

Non solo, è bene tenere conto delle dimensioni dell'alloggio. A parità di canone d'affitto, se la casa ha dimensione ridotte è infatti meglio affittare a una coppia che a due inquilini diversi, che si troverebbero a vivere con poco spazio a disposizione. “Dalle nostre ricerche – fa presente Leonardi - in media il contratto con una coppia dura almeno tre volte tanto quello di due coinquilini”. Altro punto dolente è la questione legata agli animali. Mentre, infatti, da un lato le case pet-friendly sono sempre più richieste, dall'altro sono in aumento i litigi legati proprio a questo aspetto. Soprattutto in case di dimensioni ridotte è meglio dunque accettarli solo se c'è il benestare di tutti gli inquilini".

Al netto dei litigi, ci sono poi alcuni parametri che sarebbe meglio tenere presente prima di affittare per non dover poi correre ai ripari in seguito come stipendio, tipologia di contratto, settore di impiego e stagionalità. ''Per fare in modo che l'affitto sia sostenibile, il reddito dell'inquilino dovrebbe essere almeno il doppio del canone. Inoltre – prosegue il ceo – con la pandemia sono nati altri elementi valutativi a cui un privato magari non pensa o non ha modo di valutare: il settore in cui lavora l'affittuario è un parametro da non sottovalutare, alcuni settori infatti sono più impattati da eventuali restrizioni dovute al Covid o alla stagionalità dell'impiego ad esempio". C''è poi un paradosso nel mondo degli affitti ed è che all'aumentare degli inquilini diminuisce il rischio di morosità. “Questo perché ci sono più garanti 'obbligati legalmente' a pagare per non incorrere in cause di sfratto, anche se poi possono esserci d'altro canto più possibilità di litigi tra gli stessi", conclude Leonardi.