YouTopic Fest, oggi l’intervento di Miguel Ángel Moratinos Sotto-Segretario Generale Onu

“La pace è l’unica battaglia che valga la pena intraprendere”

rondine

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Arezzo, 9 giugno 2023 – La seconda giornata di YouTopic Fest, il Festival Internazionale sul Conflitto di Rondine, si è confermata ricca di contenuti e di interventi che hanno sempre tenuto al centro i giovani e il loro ruolo negli equilibri internazionali.

Alle ore 10.30, la Cittadella della Pace ha ospitato Miguel Ángel Moratinos, Sotto-Segretario Generale delle Nazioni Unite e Alto Rappresentante per l'Alleanza ONU per le Civiltà, intervenuto nel panel dal titolo PEACE, POLITICALLY DESIRABLE – Guerre, disuguaglianze, politiche sociali: il ruolo dei giovani negli equilibri europei. «A Rondine – ha detto Moratinos – c’è la possibilità di respirare la pace, di sentirla sulla propria pelle e di capirla meglio. È stato un momento d’ispirazione per me vedere tutti voi giovani lavorare per la pace con così grande entusiasmo. Rondine non è solo un modello ma una realtà da promuovere in tutto il mondo. La pace è un impegno, una sfida, un concetto che è spesso sulle bocche di tutti, ma purtroppo non altrettanto attuato. “La pace è l’unica battaglia che valga la pena intraprendere”», ha concluso citando Camus.

Accanto a lui, molte altre personalità di spicco quali Laurent Standaert, direttore politico Green European Foundation; Robert Krizanič, Direttore Fondazione Povod (Slovenia), Membro del Board di ENOP; Siegfried Woeber, OSCE; Artsrun Pivazyan, Rondine d’Oro armena, Project Coordinator SALAR International.

Suha Sbouh, Rondine d’Oro palestinese, Corporate Partnership Specialist, è stato chiamato a moderare questa discussione sul tema della pace in stretta connessione non solo ai conflitti armati ma anche rispetto alle crescenti disuguaglianze, alle politiche sociali, alle politiche sui cambiamenti climatici.

Il panel si è concluso con la consegna a Moratinos della spilla di “Ambassador di Rondine”, un segno di amicizia, vicinanza e condivisione dei suoi valori e il riconoscimento dell’impegno a sostegno dei giovani leader di Pace della Cittadella e del loro impatto in Italia e nel mondo, promuovendo il metodo Rondine a tutti i livelli. Il panel ha dato luogo a un ampio confronto che è andato oltre il dibattito tradizionale, in cui il “passo possibile” verso la pace ha voluto essere tangibile, e dove i partecipanti hanno avuto modo di interagire con gli studenti di Rondine su temi concreti provando a identificare forme efficaci di supporto per i giovani attraverso training, educazione e percorsi strutturati nel mondo della politica.

«La seconda giornata del YouTopic Fest è in profonda continuità con la prima – sottolinea Franco Vaccari, presidente e fondatore di Rondine Cittadella della Pace –, dove le storie si avvicendano e si intrecciano: dal Sotto-Segretario Generale dell’ONU, Moratinos, alle grandi fondazioni europee che si occupano di politica, da una figura come quella di Arnoldo Mosca Mondadori agli scrittori e agli autori dei vari incontri, workshop e panel, oltre che al segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana Mons. Baturi. Tutti percorsi legati profondamente a Rondine, dove l’autenticità delle storie si incontra con i momenti di conflitto, non inteso come abbandono e abbattimento, ma come forza. L’incontro, l’altro, la relazione, sono quel filo rosso che ci permette di non essere sopraffatti dai conflitti e che ci spinge verso nuove sfide: per una pace vera e duratura».

Alle ore 11,45, un doppio appuntamento.

Nell’ambito della rubrica “L’angolo del conflitto” è stato ospite Arnoldo Mosca Mondadori, presidente Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che si è “messo a nudo” raccontando il proprio conflitto nel corso di un’intervista con il giornalista Sergio Valzania.

In parallelo, si è tenuto l’“Incontro con l’autore” in collaborazione con le case editrici, per una riflessione profonda su conflitto e relazione. Ospiti di Romano Cappelletto, dell’Ufficio stampa Paoline, sono stati Johnny Dotti e Chiara Nogarotto, autori di “Generare luoghi di vita”, Edizioni Paoline.

Nel pomeriggio il focus dei contenuti è passato dal conflitto all’impatto, che in tutti i progetti e percorsi educativi come nell’esperienza che Rondine persegue da venticinque anni è sempre presente: il cambiamento personale come motore dell’impatto sociale.

Alle ore 15.00 il panel “Dal Conflitto all’impatto” ha avuto proprio lo scopo di approfondire il tema dell’impatto e dell’innovazione sociale, ovvero la ricerca e l’attuazione di nuove soluzioni per problematiche di tipo sociale e ambientale, a partire dall’idea per cui la società, nel suo insieme, è in grado di maturare un valore maggiore rispetto ai singoli.

Moderati da Marco Dotti, saggista e giornalista, hanno partecipato: lo scrittore John Grant che è intervenuto attraverso un videomessaggio, Monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, e Valentina Battiloro, direttrice Asvapp. Il dibattito ha coinvolto, inoltre, sia esperti del settore sia progettisti nazionali e internazionali di Rondine.

«Il tema della pace e della guerra, la guerra e il consumo, il consumo e le scelte che facciamo al supermercato - ha detto Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana: “Tutta la realtà e l’ambiente che ci circonda è interconnesso. Tutto ha relazione con tutto e l’impegno morale è il comprendere i nessi e come ci si connette con il tutto. C’è poi un luogo in cui tutto non è solo connesso, ma è unito ed è l’uomo. La natura dell’uomo ha a che fare con il cuore e con la mente. Così il tema della pace è un tema interiore. L’uomo cresce attraverso l’impatto con le cose, con gli incontri che fa, le gioie… Siamo quello che siamo a causa di una serie infinita di incontri e impatti che non abbiamo voluto o previsto. C’è un punto dell'uomo che è straordinario: la libertà. L’uomo può essere il punto di cambiamento e nella misura in cui cambia il senso del suo vivere, cambia anche ciò che gli sta accanto. L’impatto che l’uomo è in grado di produrre dipende dalla consapevolezza che ha di cambiare le cose. La cura inizia con il guardare, il rendersi conto, l’ascoltare la realtà e questo è il punto morale decisivo. Vivere guardando la realtà, prendendosene cura, facendomene carico. Così, sono molto contento oggi di essere qui a Rondine, innanzi tutto per conoscere e vedere cosa accade in questa parte del mondo dove uomini e donne di diverse parte del mondo in conflitto si incontrano scambiano amicizie e costruiscono assieme una possibilità di mondo nuovo, ma anche per incoraggiare e per pensare. La Conferenza episcopale italiana ha investito in questa possibilità, quella di costruire la pace educando le persone, non è possibile infatti l’educazione senza l’incontro e la possibilità di un’amicizia duratura, capace di sfidare un conflitto e costruire un buon futuro».

«Gli individui da soli non sono la descrizione complessiva di come funziona un’economia e una società – ha spiegato Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS –. E lo abbiamo visto con il dramma della pandemia, quando tanti hanno scoperto il valore di quello che si chiama capitale sociale. Ed è proprio la comunità al centro del concetto di innovazione sociale: ecco perché il lavoro di Rondine è così importante. L'aumento del capitale sociale è una delle azioni forse più difficili da realizzare, perché richiede l'impegno di molti e richiede anche un cambiamento culturale, e cioè il riconoscimento che l'impegno comune realizza. Questa visione integrale dello sviluppo, come dice Papa Francesco, l'ecologia integrale che riguarda non solo il pianeta ma anche le persone, deve diventare la base del nostro impegno. Ed è su questo che, come Alleanza italiana per lo sviluppo Sostenibile, da sette anni siamo impegnati e siamo felici di poter collaborare con Rondine che si sta impegnando a fondo, non solo per far crescere il capitale sociale e l'innovazione sociale, ma per realizzare un mondo più equo e sostenibile».

Tutti concetti che vanno ad aggiungersi a quanto detto nella giornata inaugurale dell’8 giugno da Ali Reza Arabnia, Chairman e CEO gruppo Gecofin Spa: «La più importante componente del segreto italiano è la profonda umanità delle persone. Non siamo disciplinati, ma abbiamo una civiltà umana. Ed è un elemento cruciale perché quando tutto questo poi si trasforma in energia creativa diventa qualcosa di incredibile» e da Simona Signoracci, Presidente Fondazione Vises ETS: «In azienda il conflitto è difficile da risolvere e ci impegniamo costantemente per cercare di superarlo. Cerchiamo di farlo anche attraverso un comportamento socialmente responsabile dando un segnale al territorio anche in termini di sostenibilità, ne parlavamo già nel 1997. Nella vita e nel lavoro ci vuole buon senso e collaborazione, è la base di tutte le competenze e mi pare che qui a Rondine si lavori molto in questa direzione».

Il pomeriggio è proseguito dando spazio alla cultura, alla letteratura e alle arti.

Alle ore 16.15, il secondo “Incontro con l’autore” ha avuto come ospiti Franco Cardini e Sergio Valzania, autori di Le vie del sapere e Le vie delle monete, entrambi editi da Il Mulino, in dialogo con Michele Francalanci, direttore di Telesandomenico.

Mentre IL CONFLITTO È ARTE – Linguaggi universali per accordare le differenze e costruire la relazione ha esplorato il linguaggio universale dell’arte, che non necessita di mediazioni; è istintivo, libero, inclusivo, rendendo accessibile la comprensione del messaggio attraverso il coinvolgimento emotivo.

Ne hanno parlato Giuseppe Vessicchio, compositore e direttore d’orchestra italiano; Arnoldo Mosca Mondadori, presidente Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti; Carolina Cucinelli, Sviluppo Arte e Cultura per la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e Ambassador di Rondine; Zgjim Zyba, artista e Rondine d'Oro, moderati da Lorenzo Cinatti, direttore della Fondazione Guido d’Arezzo.

«Rondine è un sogno che si è reso concreto – ha detto Arnoldo Mosca Mondadori –. Quando ho conosciuto Franco Vaccari è come se avessi incontrato una persona che conoscevo da sempre, è stato come uno di quegli incontri che ti cambiano la vita. Quando poi sono venuto a Rondine ho visto quello che già sapevo: ho visto questi giovani, i loro sguardi, i loro volti, i loro sorrisi pieni di sogni. Hanno la fortuna di guardare al futuro con delle possibilità che potrebbero non avere mai avuto. Rondine rende infatti concretizzabili quelle possibilità che potrebbero non esserci. Questo è il mondo vero, quello che dovrebbe essere “normale”. Qui vedo che si concretizza il misterioso luogo dove c’è la concreta fratellanza universale, la fraternità. Il mio augurio è che tutte le persone possano conoscere questo luogo dove le coscienze umane hanno modo di vedere come possa esistere veramente un mondo diverso e nuovo, ma non lontano, qui, ora, a Rondine, dove il sogno diventa realtà, sguardo, umanità».

«Ho conosciuto Rondine mentre spiegavo ai ragazzi di un concorso di canto il valore della coerenza e dell’equilibrio di tutti gli elementi che concorrono all’espressione musicale – ha dichiarato il maestro Giuseppe Vessicchio –. Un padre colpito dalle metafore che utilizzavo per trasferire ai ragazzi e alle ragazze i miei concetti mi ha raccontato l’esperienza di sua figlia al Quarto Anno di Rondine Cittadella della Pace, così sono venuto a conoscenza di questa realtà. Qualche mese dopo ho trovato l’invito a partecipare e con grande piacere ho potuto leggere tutto quello che Rondine rappresenta a partire dal senso della relazione e dalla ricerca della pace. Il concetto di pace è un concetto che appartiene all’evoluzione della musica, perché per migliaia di anni si è cercata la pace negli armonici, il suono è il movimento delle molecole dell’aria sollecitate da una sorgente elastica, per questo il modo in cui i suoni s’incontrano deve essere assolutamente un concetto di pace, altrimenti esiste un conflitto. Una volta gli specialisti codificano le leggi dell’armonia musicale, che non erano leggi estetiche, come erroneamente è stato da alcuni raccontato, ma leggi della fisica. Quando si percepiva qualcosa di estremamente valido in tal senso, andava poi comprovato con la geometria e la matematica. Cioè, l’introduzione emotiva e sentimentale delle percezioni umane doveva trovare la propria risposta nella matematica e nella geometria. Questo per dire che spesso giustifichiamo azioni conflittuali in nome di un bene che non esiste, quando il vero bene è l’assenza di conflitto. Le ragioni per le quali siamo qui oggi le ritroviamo nell’evoluzione del linguaggio musicale».

Nel contesto di YouTopic, l’arte corre come un fil rouge che lega temi e valori, con mostre e installazioni per diffondere la cultura della pace attraverso il suo linguaggio universale.

Alle ore 18.30 si è tenuta la Presentazione dell’opera collettiva Cities of Peace di Zgjim Zyba. Il progetto Cities of Peace Illuminated - creato dalla Ellen Frank Illumination Arts Foundation - si svolge tradizionalmente in città sedi o eredi di conflitti e traumi: i dipinti, arricchiti da foglia d’oro, trasformano luoghi di dolore in messaggi di speranza e di pace. Senza negare nulla, i dipinti contengono e valorizzano anche la memoria e sono sempre multistrato, presentando vari livelli di lettura.

Si deve alla Rondine d’Oro Zgjim Zyba la proposta di portare questo progetto d’impatto a Rondine Cittadella della Pace, così come la messa in atto, affidata alle sue cure insieme alle artiste Luiza Thaqi e Lumturie Krasniqi, e che ha dato inizio alla nuova serie di dipinti chiamata “A Tribute To Cities Of Peace”.

E’ dunque la prima volta che un progetto di Cities of Peace si svolge non in una città erede di conflitto ma al contrario in un luogo che è trasformativo per vocazione. In una città - una cittadella - nata da una visione e divenuta nel tempo reale possibilità di incontro per giovani provenienti proprio da quei luoghi che Ellen Frank mappava nei suoi dipinti.

Al termine di un lungo lavoro di raccolta di testimonianze, di discussione e elaborazione durato due mesi, i partecipanti hanno disegnato i contorni dei propri corpi reali, visibili ora nel dipinto come linee e tracciati dorati, e li hanno riempiti secondo il loro sentire, sono diventati i percorsi propri di ognuno.

"Encounters", l’opera, si riferisce ai momenti di incontro e interazione tra esseri umani o entità naturali; coglie l'idea di un riunirsi, di un impegnarsi, del vivere insieme un'esperienza profonda o significativa; suggerisce un'interazione dinamica e trasformativa tra l'umanità e l'ambiente, sottolineando la connessione e la relazione tra i due.

Ai partecipanti è stata offerta l’opportunità di riflettere e acquisire maggiore consapevolezza sulle proprie possibilità, e anche responsabilità, nella rappresentazione ed elaborazione dei propri vissuti, nell’organizzazione e narrazione del proprio spazio interiore. Sulla via della costruzione di relazioni sempre più pacificate e solidali.

 

Presentata inoltre l’installazione “Tolerance. Intolerance” di Federica Marangoni - opera sulla tragedia umana e le guerre drammaticamente senza fine; un collage di tragedie e sofferenze umane che si ripetono inesorabili nel tempo – e “Io sono breccia”: l'opera, costituita da una parte installativa, pensata per l'apposito spazio presentato (opera site specific) e una parte performativa, che racchiude le idee degli studenti della Sezione Rondine a.s. 2022/2023 classe 3° sez.B del liceo "Giovanni da San Giovanni", chiamati a interrogarsi e fare una proposta del percorso fatto fino ad ora con il percorso Rondine e delle loro idee in ambito di conflitti e relazioni. Gli alunni si sono concentrati soprattutto sulle dinamiche interne alla classe, che però rispecchiano un approccio più ampio della vita e delle relazioni in generale.

Diversi i workshop che si sono tenuti nel corso della giornata, eventi formativi e attività interattive per mettersi in gioco nella pratica della relazione. Come “Cicatrici”, a cura di Il Bullone, che ha avuto la finalità di mostrare come insieme si riesca a costruire uno spazio per accogliere la fragilità facendo nascere una nuova risorsa.

C’è stato il workshop curato da Rondine Academy sulle relazioni nel lavoro per “Sviluppare habitat relazionali nel lavoro e nella vita personale”: un laboratorio che ha consentito di sperimentare quanto tradurre il Metodo Rondine sta già traducendo in esperienza formativa sia personale che professionale all’interno di aziende, di scuole e della Pubblica Amministrazione.

Infine, la “Comunicazione non violenta”, workshop per rendere possibile la comunicazione empatica attraverso esercizi di ascolto attivo in coppia e in piccoli gruppi.