Il vino toscano brinda: settore al top promosso a pieni voti al Vinitaly

Historical Super Tuscans: 94,5/100 è il rating complessivo riservato ai 16 vini di annate storiche dai critici italiani e internazionali

Degustazione (immagine di repertorio)

Degustazione (immagine di repertorio)

Firenze, 27 maggio 2022 - Il vino toscano promosso a pieni voti al Vinitaly. È infatti 94,5/100 il rating complessivo dei 16 vini Historical Super Tuscans, di annate storiche  - come minimo 10 anni di azianità - sottoposti a degustazione al Vinitaly da 30 critici italiani e internazionali.

Un rating complessivo che conferma l’alta qualità della denominazione di Super Tuscans, cioè dei vini nati prima dell’istituzione della Igt Toscana nel 1994 e messi in vendita da coraggiosi produttori con la più bassa delle classificazioni, cioè vino da tavola. La degustazione è stata organizzata grazie alla preziosa collaborazione di Vinitaly International e del suo managing director, Stevie Kim. Nei mesi scorsi le 16 case vinicole, tutte dell’area Chianti Classico, avevano fondato il Comitato Historical Super Tuscans per ricordare quell’avventura che consentì di immettere sul mercato vini di altissima qualità, in grado di competere con gli altri fine wine. Competitività che non era consentita dal vecchio disciplinare della Doc Chianti Classico, il quale prevedeva ancora l’obbligo anche di uva bianca.  Fondatore d’onore del Comitato è stato il Marchese Piero Antinori che nel 1971 lanciò Tignanello, dopo che l’azienda di S. Felice, con l’enologo Enzo Morganti aveva appunto avviato l’avventura nel 1968 con Vigorello. Presidente del Comitato è Paolo Panerai (Castellare di Castellina), vicepresidente Davide Profeti (S.Felice) e tesoriere Nicolò Mascheroni (Castello di Volpaia).

La degustazione di tali vini ha assunto un valore storico per più motivi: innanzitutto per aver richiesto ai critici di tutto il mondo, per la prima volta, di accettare un rating complessivo dei 16 vini, quindi per comunicare il valore della categoria e non del singolo vino. Poi per essere stata condotta la degustazione da Gabriele Gorelli, il giovane primo e unico Master Wine d’Italia. E per aver reso omaggio al critico e giornalista inglese Nic Belfrage che per primo usò su Decanter la definizione di Super Tuscan, diventata poi di uso corrente in tutto il mondo, rilanciando ai livelli più alti i vini di Toscana.

“Un movimento, quello dei Super Tuscan, che ha saputo innovare e attrarre attenzione al punto di diventare una vera e propria categoria - ha detto Gorelli -. Indipendentemente dalla base ampelografica, dai diversi territori e dall’approccio stilistico i Super Tuscan sono riconosciuti per la propria eccellenza qualitativa, la longevità e la capacità di far convergere i giudizi della stampa internazionale e quelli dei wine lovers”. Il rating 94,5% è la media delle medie dei 16 vini degustati e che hanno comprese annate storiche dalla 1990 al 2010 (con la sola eccezione di Pergole Torte, che non aveva in archivio annate più vecchie del 2014).  Ed ecco l’elenco dei 16 vini in ordine di nascita e con l’annata degustata.

I vini in degustazione:  Fonterutoli, Concerto, 1990; Castello di Volpaia, Balifico, 1993; Badia a Coltibuono, Sangioveto 1999; Castellare di Castellina, I sodi di San Niccolò, 1999; Castello di Monsanto, Sangioveto Grosso Fabrizio Bianchi 2001; Brancaia, Brancaia il Blu, 2001; Felsina, Fontalloro 2004; Isole e Olena, Cepparello 2006; Antinori, Tignanello, 2007,  San Felice, Vigorello, 2007; Querciabella, Camartina, 2008; Castello di Ama, L'apparita, 2009; Castello di Albola, Acciaiolo, 2009; Riecine, La Gioia, 2009; A&G Folonari, Cabreo Il Borgo, 2010; Montevertine, Le Pergole Torte, 2014. Il Comitato Historical Super Tuscans, presentato a Firenze il 2 dicembre 2021, riunisce le aziende vitivinicole che producono nel territorio del Chianti Classico, da prima del 1994, cioè da prima dell’istituzione della denominazione Igt, vini di eccellenza e, in particolare, almeno un Super Tuscan riconosciuto come tale dal mercato e dalla critica in primo luogo anglosassone che ne ha coniato l’appellativo. Nell’occasione è stata avviata una partnership con Intesa Sanpaolo, tra i primi atti del Comitato per dare il via alle azioni di promozione di queste storiche etichette.

Maurizio Costanzo