Il Covid e l’effetto della variante Delta. A rischio mezzo milione di over 60

I giovani si infettano (pochi sintomi) e trasmettono il virus velocemente a chi non si è ancora vaccinato

Variante Delta

Variante Delta

Firenze, 24 luglio 2021 - Con la variante Delta prevalente in tutto il Paese il contagio cresce esponenzialmente e presto raggiungerà numeri molto elevati, "anche per comportamenti sconsiderati della popolazione", come spiega Alessandro Bartoloni, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Firenze. Se per ora l’effetto dei nuovi positivi sulle ospedalizzazioni è minimo, assisteremo anche a una crescita dei ricoveri. Negli ultimi sette giorni in Toscana lo scenario è già cambiato. Il 16 luglio in ospedale c’erano 76 pazienti Covid, 58 dei quali ricoverati nelle degenze ordinarie, 16 in terapia intensiva e 2 in subintensiva; ieri erano 98 nei reparti ordinari e 12 in intensiva. Questo significa che anche i casi ospedalizzati sono meno gravi "anche perché i contagiati nella maggioranza sono giovani e sani", spiega il direttore della Terapia intensiva di Careggi, Adriano Peris. "L’identikit del paziente ricoverato in area critica ora ha meno di sessant’anni e non è vaccinato". I numeri si riassumono in un aumento del 29% dei ricoveri contro una crescita percentuale dei contagi negli stessi sette giorni del 183% (2.106 nuovi positivi, erano 713: sono triplicati).

«Con l’aumento della platea di positivi assisteremo a una crescita inevitabile dei ricoveri – spiega Bartoloni – Ma la crescita dei contagi non andrà in parallelo con l’aumento dell’occupazione dei posti letto". Le ospedalizzazioni non aumenteranno con la stessa progressione rispetto a quando non c’erano i vaccini. "Da aprile abbiamo visto anche alcuni casi gravi dopo la prima vaccinazione – dice il rianimatore – Nessuno ancora tra i vaccinati con doppia dose".

"Ora il contagio è prevalentemente di comunità, tra giovani – spiega Adriano Peris – Ma i giovani tornano a casa e la popolazione più a rischio è quella degli over 60 non vaccinati". Quanti sono? In Toscana 119mila over 60 non sono vaccinati e 176mila sono in attesa di seconda dose. Quindi quasi 300mila ultrasessantenni, più del 20% del totale, esposti al contagio. Il 20% di quelli che si positivizzano può sviluppare una forma di malattia anche importante. In Umbria il numero dei soggetti over a rischio è di 65mila, oltre il 25% del totale della popolazione. In Liguria sono 173mila, oltre il 30%.

Per questo bisogna correre con i vaccini. Anche se il Green pass, almeno in Toscana, non ha ancora avuto un effetto boom sulle prenotazioni. Dal 12 al 16 luglio avevano prenotato la prima dose in 49mila, dal 19 luglio a ieri 55mila. Il ciclo completo della vaccinazione anti Covid, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, protegge all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero, al 97% dalla terapia intensiva e al 96% da un esito fatale della malattia. "Quindi è atteso un numero limitato di casi di infezione, di ricoveri e di decessi tra vaccinati, estremamente più basso rispetto ai non vaccinati – spiega Bartoloni –. Tuttavia con l’aumento della platea di vaccinati ci sarà un effetto paradosso: vedremo più casi gravi anche tra vaccinati che non si sono immunizzati, bisognerà saper riconoscere e spiegare questo fenomeno atteso per non far perdere fiducia sull’efficacia della vaccinazione". Proprio tra i casi registrati in Toscana il 22 luglio, c’è un vaccinato con doppia dose che ha sviluppato la malattia in forma severa.