Vaccino antinfluenzale: al mercato libero non tocca niente. "Ma le richieste sono alte"

Le scorte per le farmacie sono irrisorie

Una farmacia (foto d'archivio)

Una farmacia (foto d'archivio)

Firenze, 30 settembre 2020 - «Ci sono già tanti privati cittadini, ma anche singole aziende e imprenditori che si sono rivolti a noi per prenotare l’acquisto di vaccini a pagamento, ma abbiamo dovuto rispondere che, per il momento, non ne abbiamo a disposizione». 

La preoccupazione dei farmacisti, che in Toscana stanno collaborando attivamente con la Regione per la distribuzione delle dosi gratuite a medici di famiglia e pediatri, si concentra sul canale privato. Perché, di solito, negli anni passati, alla vaccinazione a cura del servizio sanitario si aggiungeva quella sul «libero mercato», a pagamento, a disposizione di aziende e privati cittadini interessati a proteggere se stessi o i propri dipendenti dall’influenza. 

«Anche se la produzione di vaccini è stata aumentata a monte del 43% – spiega Sergio Bottari, presidente di Federfarma Toscana – tutte le scorte sono state acquistate dalle Regioni. Se lo scorso anno, a livello nazionale, circa un milione di dosi andava alle farmacie per la libera vendita, quest’anno sul mercato sono rimasti quantitativi irrisori, impossibili anche solo da intercettare». 

Eppure la richiesta è altissima: «Nelle nostre farmacie arrivano continuamente persone interessate a prenotare le dosi, alle quali dobbiamo dire di no, oppure di tornare in un secondo momento quando avremo un quadro più chiaro. Siamo molto felici di collaborare con la Regione Toscana nella gestione della rete distribuzione dei vaccini gratuiti, ma speriamo anche che si possa risolvere questo secondo aspetto, magari con un accordo a livello nazionale». 

Per i vaccini gratuiti, l’accordo con le farmacie prevede una remunerazione per il contributo dato nella distribuzione capillare ai medici. Agli esercizi viene infatti riconosciuta una percentuale, come avviene già per i normali farmaci erogati con ricetta medica attraverso il sistema sanitario. 

«Le farmacie hanno dimostrato di poter dare un grande contributo nella gestione dell’emergenza – prosegue Alessio Poli, presidente del coordinamento regionale farmacie comunali Cispel Toscana, che rappresenta il segmento pubblico – prima con le mascherine e adesso entrando nella filiera di distribuzione dei vaccini a medici di famiglia e pediatri. L’85% delle farmacie toscane, sia pubbliche che private, ha aderito a questa iniziative e sempre le farmacie si occuperanno del recupero e della riconsegna dei vaccini non effettuati. Resta da affrontare il tema della fornitura ai privati. Alle farmacie si stanno rivolgendo moltissime aziende che vorrebbero acquistarli per somministrarli ai propri dipendenti attraverso i medici del lavoro presenti in ditta e ad oggi non possiamo garantire loro alcuna disponibilità».

In passato, in Toscana, circa il 56% degli aventi diritto al vaccino gratuito ne beneficiava. Quest’anno la Regione punta ad arrivare al 75% ma, in ogni caso, potrebbero avanzare diverse dosi. Secondo le indicazioni del ministero, sempre la Regione potrebbe usarle per estendere la vaccinazione gratuita, ma anche decidere, in corso d’opera, di riservare una quota più ampia al libero mercato. 

Li.Cia.