29 gennaio 1972, quando l’Italia mise al rogo il 'tango' che cambiò il cinema

Ecco cos’era successo e perché si giunse a quella censura

Marlon Brando e Maria Schneider (foto Ansa)

Marlon Brando e Maria Schneider (foto Ansa)

Firenze, 29 gennaio 2023 - Il 29 gennaio del 1972 fu il giorno in Italia della condanna al rogo di un’opera d’arte: il film ‘Ultimo tango a Parigi’ di Bernardo Bertolucci. Una censura, con tanto di divieto di proiezione, che riportava la società indietro nel tempo ad epoche buie o molto lontane come il Medioevo.

Ma cos’era successo e perché si era giunti a quella sentenza da parte della Cassazione? I cittadini che videro il film si sentirono talmente offesi da alcune immagini che sporsero denuncia. Il regista, l’attore e il produttore Alberto Grimaldi, furono condannati a quattro mesi di carcere con la condizionale e Bertolucci raccontò di essersi accorto di aver perso i diritti civili quando andò al seggio a votare e gli fu impedito. La pellicola, alla quale venne restituito l’onore e la circolazione solo nel 1987, è comunque diventata un cult. Bertolucci cominciò a pensarla nel '71, mettendo su una sceneggiatura su una fantasia: l'amore con una sconosciuta incontrata per strada. Dopo il rifiuto del soggetto dalla Paramount, fu il produttore di Sergio Leone, Alberto Grimaldi a dare fiducia al regista.

Proprio l'alto tasso erotico fu la causa di tanti rifiuti, da Dominique Sanda a Jean Louis Trintignant, da Alain Delon a Jean Paul Belmondo. Alla fine la storia cupa dei due solitari amanti casuali in un pied-à-terre di Parigi trovò i due protagonisti: Marlon Brando, 48 anni nel '72 e la francese Maria Schneider, appena maggiorenne. Il film scandalo, con un grande successo di pubblico, fu l’unico caso italiano condannato al rogo nel '76 (furono salvate alcune copie conservate presso la Cineteca Nazionale), poi riabilitato dalla censura nel 1987, con incassi stratosferici e riuscito in versione restaurata 4k nel 2018. Ma è la scena cult passata alla storia come la ‘scena del burro’ ad avere avuto per quasi 50 anni una vita propria con pesanti strascichi anche personali.

Bertolucci ne aveva parlato tante volte perchè sin da subito cominciò la leggenda di quelle sequenze. Ricordava: ''Maria mi accusava di averle rubato la sua giovinezza. In realtà era troppo giovane per poter sostenere l'impatto con l'imprevedibile e brutale successo del film''. La Schneider ne fu travolta e in un'intervista raccontò che la scena del burro non era in copione ma che fu un'idea di Marlon Brando. Bertolucci alla Cinematheque francese confermò "di avere deciso insieme a Marlon Brando di non informare Maria che avremmo usato del burro. Volevamo la sua reazione spontanea a quell'uso improprio. L'equivoco nasce qui. Qualcuno ha pensato, e pensa, che Maria non fosse stata informata, ma aveva letto la sceneggiatura, dove era tutto descritto". Prigioniera della Jeanne di Ultimo tango, la Schneider scomparsa nel 2011, per tutta la vita ha portato rancore al suo regista: ''Quella scena non volevo farla e mi sono sentita quasi violentata".

Nasce oggi

Anton Pavlovic Cechov nato il 17 gennaio 1860 a Taganrog. Celebre scrittore russo, la qualità più tipica del suo narrare si applica nel raccontare i drammatici casi dell’esistenza con profonda penetrazione psicologica. Ha scritto: "La buona educazione non sta tanto nel non versare della salsa sulla tovaglia, ma piuttosto nel non mostrare di accorgersene se un altro lo fa".