Turisti, calma piatta aspettando il green pass. "Agosto piange, ma speriamo nel 2022"

Secondo i dati del primo semestre del 2021, le presenze nelle strutture ricettive del territorio sono diminuite di oltre il 40%

Firenze, 2 agosto 2021 - I primi sei mesi non sono andati molto bene. La speranza è ora di recuperare quel che è possibile almeno nel prossimo scampolo di estate e di inizio autunno. Ma le incertezze della pandemia sono ancora tante e i benefici del green pass ancora non si vedono all’orizzonte. Così’, dopo il rinvio del Governo sui provvedimenti da adottare, gli albergatori vivono ancora del last minute, con molte disdette e poche conferme per i prossimi mesi.

"Più che disdette mancano proprio le prenotazioni - spiega Giancarlo Carniani, presidente della sezione alberghiera di Confindustria Firenze –. Il guaio è che non siamo assolutamente in grado di prevedere cosa succederà a settembre o a ottobre. Al massimo sappiamo cosa accadrà fra qualche settimana. E’ più facile che i turisti prenotino per il 2022 che per adesso. E infatti i più speranzosi hannogià fissato le vancanze per maggio e giugno dell’anno prossimo, anche da noi" .

Ma i green pass? Davvero non aiuta a viaggiare più sereni? Secondo Carniani è difficile da valutare: "Per adesso non lo sappiamo, ma il fatto è che la nostra clientela intorno al 20 agosto smette di muoversi perchè poi ricominciano le scuole. Al mare forse andrà meglio, ma nelle città d’arte è così. Per fortuna abbiamo rivisto qualche americano, ma dall’Asia per esempio è tutto fermo". E vediamo come sono andati i primi sei mesi. Dalle statistiche ufficiali della Città Metropolitana di Firenze risulta che nel primo semestre 2021 le strutture ricettive della città e dell’area fiorentina hanno registrato un totale di 318 mila arrivi e 774 mila pernottamenti, per una permanenza media di 2,4 notti. Il bilancio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è negativo rispettivamente del 33,7% e del 41,4%. In termini assoluti si parla di circa 161 mila turisti e 547 mila pernottamenti in meno.

La forte diminuzione è dovuta soprattutto ai primi due mesi che da soli hanno perso oltre un milione di presenze rispetto al 2020. L’anno scorso, infatti, i primi effetti della pandemia si verificarono nella seconda parte di febbraio, mentre da marzo a giugno la domanda è praticamente triplicata con circa 473 mila presenze in più. Le difficoltà per la domanda internazionale sono proseguite anche nella prima parte dell’anno, mentre ha tenuto il mercato interno.

Rispetto al primo trimestre 2020, le presenze straniere sono diminuite del 70,7% (meno 527 mila), quelle italiane di soli 3,4 punti, pari a meno 20 mila. Le richieste di soggiorno nelle strutture alberghiere sono diminuite del 48,4% (-450 mila pernottamenti); nell’extralberghiero il calo si è fermato al -24,8% (-97 mila pernottamenti). Nel frattempo è cambiata anchela la geografia nelle provenienze della domanda nazionale. La Toscana è diventata così il primo mercato di riferimento superando la Lombardia. Oltre ai toscani sono aumentate anche le provenienze dal Lazio e dalla Campania. Il focus specifico sulla città , evidenzia che i flussi turistici da gennaio a giugno sono stati 223 mila arrivi e 518 mila presenze, per una durata media dei soggiorni di 2,3 notti.