Firenze, il turismo sostenibile di E-Dway conquista l'Italia

La startup fiorentina ha sviluppato una app per la condivisione di percorsi turistici alternativi e il noleggio di mezzi elettrici in completa autonomia

Nadia Mangiavacchi, Ceo di E-Dway

Nadia Mangiavacchi, Ceo di E-Dway

Firenze,  22 gennaio 2023 – Sostenibilità e innovazione: queste le parole d’ordine della startup fiorentina E-Dway che sta conquistando l’Italia dopo aver sviluppato una app per la condivisione di percorsi turistici alternativi e il noleggio di mezzi elettrici in completa autonomia, che consente di scoprire il territorio in maniera ecosostenibile e unica. E-Dway nasce in piena pandemia, in un periodo in cui tutti siamo stati chiamati a riflettere su un futuro più green e sostenibile. “Il nostro contributo al benessere del pianeta è stato la realizzazione di una piattaforma che permettesse al turista di esplorare il nostro territorio attraverso percorsi poco battuti e con mezzi elettrici all’insegna della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. Siamo convinti che la tecnologia rappresenti lo strumento migliore per costruire un turismo alternativo, a misura d’uomo e più responsabile”. A raccontarlo è Nadia Mangiavacchi, Ceo di E-Dway, la startup fondata a Firenze nel 2020 che sta innovando un settore importantissimo per il Paese, ma ancora troppo “analogico”. Il mercato in cui opera E-Dway è prevalentemente quello dei servizi turistici e della sharing mobility. I tecnici della startup hanno sviluppato una piattaforma sharing che sfrutta tecnologie industria 4.0 e delle box IoT che permettono il noleggio di diverse tipologie di mezzi elettrici in completa autonomia. Tutto ciò è possibile grazie a una app realizzata internamente e già perfettamente testata e funzionante. In sinergia con il team di ingegneri di Piaggio, i tecnici di E-Dway hanno integrato la loro box IoT anche all’interno di Vespa Elettrica realizzando di fatto un sistema innovativo unico al mondo, Vespa Sharing. “Oggi, E-Dway vanta un parco di oltre 200 mezzi elettrici a noleggio - spiega Mangiavacchi - dislocati all’interno di strutture ricettive in tutta Italia e clienti B2B che utilizzano la piattaforma sharing per il proprio business in white label. Siamo fra le poche aziende in Italia ad aver sviluppato una piattaforma di questo tipo. La nostra tecnologia permette la gestione completa da remoto di qualsiasi veicolo. Può inoltre gestire pagamenti e allarmi sul funzionamento dei mezzi in maniera multimediale e con l’utilizzo di nuovi canali, come Telegram”. Per accelerare la crescita dell’azienda. Il team di E-Dway ha avviato una campagna di equity crowdfunding su Opstart che ha già ampiamente superato l’obiettivo minimo di raccolta. Diventare soci di E-Dway vuol dire investire in economia reale e industria 4.0 puntando su una startup che opera in un mercato in fortissima espansione, quello del turismo esperienziale e del noleggio di mezzi elettrici che negli ultimi tre anni ha avuto un fortissimo incremento. Si tratta di un settore con un margine di crescita di oltre il 77% annuo. “Il valore aggiunto di E-Dway consiste nella tecnologia innovativa e nella piattaforma proprietaria, ma non solo. Oltre al noleggio autonomo, l’app E-Dway permetterà presto all’utilizzatore di creare itinerari ad hoc e visitare attraverso la navigazione integrata i luoghi circostanti, rendendo l'esperienza turistica ancora più ecologica e personalizzata” spiega la founder. Con i fondi del crowdfunding verrà ulteriormente potenziata la piattaforma IoT sharing, perfezionando la gestione dei mezzi grazie all’esperienza diretta degli E-Dway sharing point e la negoziazione di nuove e importanti partnership che sono già in essere. Il team prevede di triplicare il valore della società nei prossimi due anni, passando dagli attuali 2 milioni e 200 mila euro ai 6 milioni e 600 mila euro . Nadia Mangiavacchi, come nasce E-Dway? “Siamo nati nel 2020, una ventina di giorni prima del fatidico 9 marzo quando c’è stato il primo lockdown nazionale, quindi in un periodo molto particolare anche economico e sociale. La nostra idea era quella di realizzare dei tour con mezzi elettrici - in particolar modo con Vespa elettrica, icona italiana e toscana - attraverso un’applicazione, quindi zero carta e zero mappe. E questo perché, scaricando l’applicazione, il cliente già trovava l’itinerario con la navigazione e il percorso che doveva fare. Abbiamo pensato a servizi sostenibili che rispettassero l’ambiente, all’inizio su un territorio circoscritto a Firenze e dintorni, come Chianti e Mugello”. Poi cosa è successo? “Col lockdown Firenze si è svuotata e la nostra azienda ha incontrato inevitabilmente delle difficoltà, com’è ovvio, perché la domanda del servizio era poca. E così ci siamo ripensati. Abbiamo notato che la richiesta di questo tipo di servizi veniva soprattutto da località sulla costa o sui laghi, dove gli italiani, che non potevano più andare all’estero, trascorrevano le proprie vacanze. E così i mezzi che avevamo all’epoca, che erano solo Vespe elettriche, le abbiamo ingegnerizzate introducendo l’IoT, e abbiamo anche aumentato la nostra offerta con monopattini elettrici”. Cos’è l’IoT? “È una box che permette, attraverso una applicazione, di ‘comunicare’ con il mezzo, quindi di accenderlo o spengerlo, e girare in autonomia. Non potevano spostare o creare vari presidi in diverse località, abbiamo dunque pensato di fornire questo servizio alle strutture ricettive, attività balneari, commerciali o ristoranti che ce lo chiedevano. Senza bisogno che ci fosse un operatore lì presente, il cliente può registrarsi, scaricare l’app, sbloccare il mezzo, pagare: un servizio che noi forniamo all’albergo, all’attività, alla struttura che lo richiede per i propri clienti. Nell’ambito delle località marine infatti, chi arriva in vacanza molto spesso lascia la macchina nel parcheggio dell’albergo o del residence o della casa vacanze, e poi non la riprende facilmente per vari motivi, perché trovare un parcheggio è un problema o perché spesso si tratta di località piccole ecc. Il nostro servizio lega l’aspetto di esplorare i territori con una mobilità sostenibile , attraverso percorsi che si possono fare in autonomia con i monopattini, se circoscritti all’ambito cittadino, oppure con la Vespa o lo scooter elettrico, se si intendono esplorare territori più ampi”. La differenza co lo sharing? “Il mezzo si deposita nello stessa struttura dove lo si è preso, dunque a differenza dello sharing non si abbandona il mezzo per strada o dove capita. In due anni e mezzo abbiamo ampliato la nostra flotta con 18 Vespe elettriche, con 5 scooter elettrici e 120 monopattini e adesso abbiamo anche le bici elettriche con una trentina di mezzi, quindi un parco che si aggira sui 200 mezzi. Siamo diventati anche una start up innovativa perchè abbiamo creato una piattaforma IoT di gestione dei mezzi. Oggi abbiamo un team di quattro ingegneri, abbiamo la nostra piattaforma che usiamo per i nostri mezzi e stiamo anche esportando questo modello di business per conto terzi, per chi vuole proporre questo servizio e ha i propri mezzi”. Quali zone coprite? “Siamo sparsi tra nord e sud, abbracciamo varie località d’Italia, siamo a Lignano Sabbiadoro, Bardolino sul Lago di Garda, Stresa, Rimini, lavoriamo col Gruppo Batani che è uno dei nostri più grandi sostenitori, è una catena alberghiera che opera tra Milano Marittima, Cesenatico e Rimini, siamo a Castiglione della Pescaia, ovviamente a Firenze, a Grottammare, Sorrento, Ascea Marina e ad oggi possiamo dire che abbiamo due aziende che coi loro mezzi lavorano attraverso la nostra piattaforma e sono in Calabria e in Sicilia, quindi abbracciamo tutta l’Italia". Avete numeri in crescita? "Annualmente cresciamo dal 40% al 50%. Il 2020 e il 2021 sono stati anni da prendere poco in conciderazione e sappiamo bene il motivo, ma rispetto al 2021 abbiamo avuta una crescita del 300%. La richiesta quindi è tanta, e chi punta su mobilità sostenibile e nuove tecnologie è il governo stesso, che oltre ad ecobonus per acquisto di mezzi elettrici sia per aziende che per priivati, col Pnrr ha messo a disposizione degli stessi Comuni grossi finanziamenti per creare non solo piste ciclabili e colonnine elettriche, ma anche per comprare mezzi elettrici da mettere a disposizione. È dunque questo il futuro. Noi con la nostra piattaforma siamo già in contatto con pubbliche amministrazioni locali, vicine all’area fiorentina ma anche in altre regioni, per ingegnerizzare questi mezzi elettrici, così da rendere fruibile a tutti attraverso queste nuove tecnologie l’applicazione che permette al cittadino, in totale autonomia, di noleggiare i mezzi, vedere dove sono localizzati e quali percorsi possono fare. Tutto attarevsro la nostra app di servizi e itinerari". Obiettivi futuri? "L'obiettivo futuro è sicuramente l'integrazione completa tra quella che è l’applicazione di sblocco – che consente di accendere il mezzo e attivarlo – e quella dell’itinerario. Creando una app di servizi utile sia al turista che vuole girare e visitare la città dove si trova, sia ai cittadini che hanno necessità di raggiungere un punto della città in maniera più veloce, magari trovando all’interno del percorso che devono compiere servizi come una farmacia, un bancomat o qualsiasi altra cosa di cui hanno bisogno. Vogliamo creare una tecnologia che sia semprepiù zero carta e sempre più sostenibile attraverso l’utilizzo esclusivo di mezzi elettrici".

Maurizio Costanzo