REDAZIONE CRONACA

Tubi dell'acqua in cemento-amianto, completato il censimento: sono il 6% delle condotte toscane

Lo ha detto l'assessore regionale rispondendo in consiglio a un'interrogazione di Mauro Romanelli (Gruppo misto) / LA REGIONE DA' IL VIA AL MONITORAGGIO / SCATTANO I CONTROLLI / "L'ACQUA CHE TUTTI BEVIAMO SCORRE ANCORA NELL'AMIANTO" / "ELIMINEREMO TUTTE LE TUBATURE IN AMIANTO" / L'INTERVISTA AL PRESIDENTE DI PUBLIACQUA-VIDEO / L'ALLARME DI PERUNALTRACITTA' / AL VIA IL MONITORAGGIO DELL'ACQUA / ALLERTA ANCHE A PISA / AD AGLIANA ACQUA IN BOTTIGLIA A SCUOLA / IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PREVENZIONE DELL'ASF: "NON C'E' EVIDENZA SCIENTIFICA CHE SIANO NOCIVI"-VIDEO

Nel Lecchese l'acqua costerà di più

Firenze, 11 febbraio 2015 - L'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini ha risposto in Consiglio regionale a un'interrogazione di Mauro Romanelli (Gruppo misto) sulla presenza di tubature in cemento amianto nella rete di Publiacqua dichiarando che l'Autorità idrica toscana ha completato il censimento delle reti di acquedotto: su 33 mila chilometri di condotte, in Toscana il cemento amianto è poco più di 1900 Km (il 6%). Nel caso relativo al territorio gestito da Publiacqua spa si parla di 247 Km di condotte in cemento amianto su 7100 complessivi.

Inoltre, Anna Rita Bramerini ha precisato: "Le fibre di amianto nei condotti dell'acqua risultano assenti in quasi la totalità delle analisi effettuate, secondo una prima campagna di indagini e campionamenti realizzate dai gestori del servizio idrico integrato". "Il rappresentante dell'Ispo - ha poi annunciato - ha riferito che l'istituto superiore di sanità ha costituito un gruppo di lavoro che ha definito metodica e metodologia dei campionamenti e controlli per la ricerca di fibre di amianto nelle acque. Questo porterà a risultati confrontabili".

Alla richiesta di confermare l'impegno all'utilizzo di risorse interne da parte del gestore senza aggravio in bolletta per i cittadini, Bramerini ha precisato che la modalità di organizzazione dei controlli è facoltà dei gestori e che "i costi possono essere solo ricompresi in costi gestionali e da imputarsi a tariffa". Per Romanelli questa "sarebbe l'occasione per portare avanti opere di svecchiamento delle tubature che hanno perdite consistenti" e "gli oneri a carico dei cittadini per rifare le tubature, segnano un passo indietro, dovrebbero essere a carico dei gestori e non in bolletta".