REDAZIONE CRONACA

Cooperativa licenzia e chiude: dovrà pagare un anno di retribuzioni a 45 ex lavoratori

Il tribunale condanna Iris, che gestiva le pulizie negli hotel, per comportamento antisindacale: non aprì la procedura di licenziamento collettivo

Pulizie in una camera di hotel (foto d'archivio)

Firenze, 22 febbario 2021 - La sezione  lavoro del tribunale di Firenze ha giudicato antisindacale la condotta di Iris Società Cooperativa (che ha gestito appalti di pulizie e facchinaggio in vari hotel fiorentini), che a settembre licenziò 45 lavoratori in conseguenza della sua cessazione di attività ma senza avere avviato e concluso la procedura di licenziamento collettivo prevista dalla legge.

Dopo la denuncia pubblica anche al tavolo di crisi della città metropolitana e il ricorso all'autorità giudiziaria, la Filcams di Firenze, assistita dall'avvocato Andrea Stramaccia, vede riconosciuta la giustezza della sua azione. Ultima in ordine cronologico delle molteplici società controllate da Cegalin Toscana, che in questi anni ha gestito gli appalti di pulizie e facchinaggio in molti ed importanti alberghi fiorentini (tra i quali Baglioni, Cerretani, Villa Medici), Iris é stata condannata alla corresponsione in favore di ciascuno dei suoi 45 dipendenti licenziati di un’indennità corrispondente a 12 mensilità di retribuzione. Appreso il giudizio del tribunale, abbiamo prontamente chiesto ad Iris, a Cegalin, nonché agli alberghi committenti di adempiere e comunque di sostenere la salvaguardia occupazionale, senza però ad oggi registrare una risposta adeguata.

La Filcams denuncia al proposito "il sistema: società sottocapitalizzate, interne od esterne che siano al vero valore d'impresa costituito dalla proprietà immobiliare, che licenziano per cessazione di attività e che non rispondono neppure all'autorità giudiziaria". e punta il dito sul ruolo di alberghi committenti "che, tranne rarissime eccezioni, in barba a qualsiasi principio di responsabilità sociale", rimangono "spettatori di una tragedia che evidentemente sembra non riguardarli, non intervengono e non proferiscono verbo".

La Cgil aupsica "ben altro senso di responsabilità di fronte ad una situazione che a Firenze nell'alberghiero rischia di esplodere" e sottolinea che il rilancio non può che passare dalla "ricomposizione di una filiera ora strutturata solo per privatizzare i profitti e socializzare le perdite"

Da quji l'"ennesimo appello" a istituzioni e imprese affinché "questa necessaria direzione di marcia possa essere percorsa, concretamente e al più presto, insieme".