Firenze, 27 marzo 2020 - L'Istituto superiore di sanità stoppa i test sierologici, la Regione Toscana va avanti nella sperimentazione. È in corso un vero e proprio braccio di ferro tra il governatore Enrico Rossi e il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.
Presentando il rapporto italiano Covid 19 Brusaferro ha sottolineato: "I test sierologici ad oggi non hanno raggiunto livelli di affidabilità tali da poter essere utilizzati e quindi non ne viene raccomandato l'utilizzo". Bocciaciatura della via toscana per abbinare ai tamponi un' altra tipologia di test complementari al fine di individuare asintomatici o poco sintomatici specialmente tra gli operatori sanitari? Sembrerebbe proprio così.
Dalla Regione Toscana non si scompongono più di tanto. "Andiamo avanti lo stesso" dicono ufficialmente dalla task force toscana. E il presidente deĺla Regione Rossi precisa: "Continuiamo la sperimentazione e la possibile applicazione. Vogliamo provare a vedere quali risultati otteniamo sapendo che il tampone dà risultati diagnostici".
Questa l'ufficialità appunto. Ma nelle stanze della Regione Toscana si parla di Roma come scenario di lotta tra esperti e di corporativismi da difendere. Insomma tra Regioni e istituzioni centrali non c'è grande feeling tanto se ci fosse bisogno di conferme e le sinergie virtuose per i campi di ricerca praticabili ancora labili.
Anche il Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Sanità sui test rapidi basati sull' individuazione degli anticorpi ha espresso "parere non favorevole dal momento che il loro risultato non è utile a determinare se un paziente ha una infezione in atto".
La Regione Toscana ha investito risorse, diverse centinaia di migliaia di euro arrivate da donazioni, e forze, gruppo di esperti specialisti, invece sui test sierologici a cui sottoporre 25mila operatori della sanità. Il piano di sperimentazione è affidato ai laboratori virologici delle tre Aziende ospedaliero-universitarie toscane (Firenze, Pisa, Siena). A Firenze guida la sperimentazione il virologo di Careggi Gian Maria Rossolini.
I test vanno a individuare le immunoglobuline M (infezione in corso o recente) e le immunoglobuline G (indicano che il sistema immunitario ha sviluppato le difese anti virus). Rossolini a La Nazione aveva spiegato:"Questi test sono efficaci per rivelare se una persona ha sviluppato anticorpi. Stiamo verificando l'affidabilità della nostra sperimentazione, tutta la nostra operazione è finalizzata a trovare un altro canale per individuare sospetti e inserirli in un percorso ad hoc anti Covid".