Alla Versiliana arriva 'Stati Uniti d'Italia'

Il libro del senatore della Lega Manuel Vescovi propone la sua idea per un vero federalismo su modello americano

Manuel Vescovi

Manuel Vescovi

Firenze, 17 agosto 2022 - "Per invertire il trend di declino della nostra società è necessario mettere mano a una revisione costituzionale, nel rispetto dell’indipendenza delle funzioni". Lo sostiene il senatore Manuel Vescovi (Lega), già segretario toscano del partito e consigliere regionale, nel suo ultimo libro “Stati Uniti d'Italia” (StreetLib - Libraccio.it) con prefazione di Paolo Del Debbio, che verrà presentato il prossimo 25 agosto (ore 18.30) al Caffè La Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca).

Il libro s’intitola appunto “Stati Uniti d’Italia”: cosa serve per diventarlo e perché sarebbe utile?

"Sono convinto che un Paese si possa governare sul serio solo avendo una chiara visione e nel libro ne propongo una a lungo termine per l’Italia che, come detto, pone al centro una revisione costituzionale coraggiosa. I punti principali sono tre: elezione diretta del Presidente che sia Capo di Stato e anche di Governo come negli Stati Uniti; un vero federalismo; introdurre in Costituzione la meritocrazia non pagando più a tempo ma in base al risultato. La carriera nel pubblico come nel privato si deve costruire in base all’“imprenditività”, concetto coniato dall’Università di Bologna in base al quale che tu sia partita Iva o no ti devi impegnare come se la cosa fosse tua".

Molti parlano di meritocrazia in italia, ma finora è stato fatto ben poco. Perché?

"Il libro traccia un percorso netto: presidenzialismo, federalismo, imprenditività, semplificazione, separazione delle carriere e flat tax. Il concetto di meritocrazia dovrebbe essere lo strumento per misurare la produttività umana di un Paese moderno. Occorrono degli anni, ma se mai si parte mai si arriva".

Cosa andrebbe fatto concretamente?

"Con l’introduzione in Costituzione del concetto di meritocrazia si dà un segnale chiaro e una trasparenza istituzionale. Dovremmo mandare in pensione il sistema, incrostato nella società, fondato sull’inerzia, le confraternite, le piccole concessioni agli amici, che insieme creano la valanga. Al loro posto andrebbero promossi il merito, il rispetto per le competenze, l’impegno e la professionalità. Via il concetto di uno vale uno. Non sono le persone a dover essere rottamate, quanto le strutture ormai obsolete. Noi una proposta l’abbiamo lanciata ed è contenuta nel nostro disegno di legge costituzionale “Stati Uniti d’Italia” depositato al Senato il 4 luglio 2020".

Ci sono i presupposti per una riforma costituzionale?

"Naturalmente penso che non debba essere fatta da un colore solo: dobbiamo mettere sul tavolo una proposta e poi condividerla con tutti i colori politici. In Italia in 76 anni abbiamo avuto 67 Governi: credo che oggi il Paese abbia la voglia di avere un presidente eletto in modo diretto che sia non solo Presidente della Repubblica ma anche del Consiglio".

Come vede la situazione politica nazionale e toscana per le prossime elezioni?

"Penso che a livello nazionale ci sia quest’onda di centrodestra che ci fa ipotizzare che il prossimo parlamento possa essere di colore blu e vedo che nelle storiche regioni rosse quali la Toscana, c’è ancora questa resistenza culturale e questa volontà di continuare a portare avanti idee di centrosinistra puramente perché di centrosinistra tout court. Tocca ai partiti di centrodestra soprattutto in Toscana ed Emilia l’intelligenza di candidare donne e uomini di sostanza a dimostrare che c’è una maturità nel voler cambiare questo Paese partendo dal concetto di meritocrazia contro il clientelismo di piazza".