REDAZIONE CRONACA

Spesa minima in negozi e supermercati: vietato spendere meno di 50 euro (nei market)

L’ordinanza del Comune che punta a limitare gli spostamenti stabilisce: vietato spendere meno di 50 euro nei supermercati, e nei panifici dai 5 euro in su

L'ordinanza

Crespina Lorenzana (Pisa), 20 aprile 2020 – In tempi di Coronavirus, in cui gli spostamenti devono essere ridotti al minimo, a Crespina Lorenzana accade anche questo: che il sindaco entri, con le sue ordinanze, fin dentro il carrello della spesa dei propri cittadini, indicando esattamente i limiti minimi di spesa. Per dire stop ai furbetti delle molte uscite di casa per la spesa.

È di appena poche ore fa l’ordinanza del primo cittadino di Crespina Lorenzana, Thomas D’Addona, che dopo essere stato il primo amministratore, in anticipo sulla Regione, a disporre l’obbligo della mascherina, si è fatto promotore di una ordinanza, immediatamente esecutiva e resa pubblica mediante la pubblicazione all’Albo Pretorio Comunale e attraverso il sito internet dell’ente, che punta a cambiare di molto le abitudini di spesa dei propri concittadini.  I paletti fissati dall’ordinanza sono indicati chiaramente: “L’accesso agli esercizi commerciali presenti sul territorio è consentito esclusivamente per l’acquisto di prodotti per una spesa complessiva pari o superiore a 5euro per l’acquisto di generi alimentari presso panifici; di 20euro per acquisti presso esercizi di vicinato di generi alimentari, comprese macellerie. E tale limite minimo si applica anche nel caso di acquisto di pane”.  Il tetto minimo di spesa sale a 50euro per l’acquisto di prodotti presso medie strutture di vendita e supermercati.

Presso i rivenditori di tabacchi è invece vietata la vendita di una quantità minore di 3 pacchetti di sigarette (da 20). Non si pongono invece limiti per i valori bollati, né per l’acquisto presso distributori automatici. Resta vietata la vendita di lotterie istantanee tipo “Gratta&Vinci”, e alle farmacie è consentita la vendita di prodotti che non siano farmaci o parafarmaci, ad esempio cosmetica o giocattoli, solo se abbinati alla vendita di farmaci o parafarmaci, per i quali non si applica alcun limite minimo di spesa. Certo, specifica l’ordinanza,  sono ammesse deroghe, ma solo in caso di comprovata necessità, e “previa comunicazione tramite posta elettronica al Servizio di Polizia Municipale” indicando il proprio nominativo, la motivazione dell’acquisto, data e ora. L’obbligo di rispetto dei contenuti dell’ordinanza, viene specificato, vale sia per i fruitori delle attività commerciali aperte al pubblico che ai titolari degli esercizi commerciali. Il mancato rispetto dei provvedimenti comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa. Spetta al servizio di Polizia Municipale e tutte le forze di Polizia sorvegliare sull’applicazione del provvedimento.

 

Maurizio Costanzo