Palio, il Comune chiede deroghe al Governo. Serve un protocollo con il nulla osta dell’Asl

Il sindaco De Mossi ha scritto al sottosegretario agli Interni Molteni affinché venga modificato il decreto legge dell’aprile scorso Dovrebbe essere aggiunto un quinto comma nel quale si fa riferimento ad un pacchetto di regole ad hoc approvate dal Cts

Il Palio del 2 luglio 2019 vinto dalla Giraffa

Il Palio del 2 luglio 2019 vinto dalla Giraffa

Siena, 11 novembre 2021 - «Ci sarà anche un’interlocuzione con il Governo". Parola del sindaco Luigi De Mossi, appena uscito dalla prefettura dopo il vertice da cui scaturì l’impossibilità di correre una Carriera Straordinaria. Era il 14 agosto scorso. Neppure un mese dopo il primo cittadino ha scritto al sottosegretario leghista al Ministero dell’Interno Nicola Molteni per chiedere modifiche al decreto legge del 22 aprile 2021 numero 22. Vale a dire quello che declina le ’Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid 19’. Una mossa del Comune che apre la strada – certo faticosa e da realizzare in squadra – verso la messa a punto di un Protocollo per il Palio di Siena.  

Molteni anche nell’ultima visita in città non si era sbilanciato. "Con il sindaco De Mossi e con la giunta abbiamo fatto una chiacchierata generale, il tema del Palio fa parte della storia e della città. Impossibile venire qui e non parlare della Festa", le parole del sottosegretario che rilanciava: "Le scelte saranno del Comune".  

Non c’è dubbio. Il sindaco De Mossi ha chiesto infatti una modifica semplice e al contempo basilare al Governo, contenuta in quattro righe. Si domanda che venga modificato, come detto, l’articolo 5 del decreto legge relativo a spettacoli aperti al pubblico ed eventi sportivi. Le regole da seguire sono declinate in quattro commi ai quali Palazzo Pubblico vorrebbe che ne fosse aggiunto un quinto. Dove si dice che il Palio di Siena e le eventuali altre manifestazioni da individuare singolarmente in modo specifico possono derogare alle misure di cui all’articolo 1 con protocolli approvati dal Cts, previo nulla osta dell’Azienda sanitaria competente per territorio. L’articolo 1, per la cronaca, si sofferma sulla disciplina delle zone gialle e ulteriori misure per contenere e contrastare l’emergenza Covid.

Era stato chiesto di giocare d’anticipo al Comune che organizza la Festa per essere certi che nel 2022 torni il tufo in Piazza. Il seme è stato gettato. Adesso deve germogliare sia sul versante romano da cui la città intende essere ascoltata poiché non vuole più rinunciare alla sua tradizione mentre vengono organizzati eventi e concerti, sia su quello senese. La parola d’ordine era (e resta) "deroghe" sensate. Alla luce di un protocollo a cui abbiano dato il loro apporto tutti coloro che sono, seppure in maniera diversa, competenti relativamente allo svolgimento del Palio. Per questo motivo è probabile che il Comune chieda alla prefettura e a tutti gli organi del Cts di organizzare delle riunioni allo scopo di mettere a punto un protocollo ad hoc. Già nell’agosto scorso De Mossi aveva incassato dal direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est la disponibilità a collaborare.  

Quando si era parlato di deroghe, prima di dire addio allo Straordinario, si ipotizzavano almeno 8-9mila persone in piedi in Piazza, con distanziamento ma senza dover stare seduti. Un accesso contingentato basandosi su tampone o green pass. Tra l’altro anche un’autoregolamentazione delle Contrade per quanto riguarda chi segue il cavallo. Ma da qui all’estate, l’abbiamo imparato nell’ultimo anno e mezzo, molto può cambiare. Serve capire per prima cosa se, come sembra, verrà prolungato lo stato di emergenza nazionale che scade il 31 dicembre e, nel caso, fino a quando. Occorre comprendere fino a quando resterà obbligatoria la certificazione verde. Ma il seme è stato gettato. Ed un protocollo per il palio di Siena non è un miraggio se ci sarà gioco di squadra.