Sfregiata su commissione Si consegna l’ultimo aggressore "Sono stato io". Ha solo 16 anni

Il ragazzino (che pratica arti marziali) era braccato, genitori e avvocato lo hanno portato in Questura "Vorrei iniziare un percorso di riabilitazione. Mi spiace, ma con gli altri pestaggi non c’entro nulla".

Sfregiata su commissione  Si consegna l’ultimo aggressore  "Sono stato io". Ha solo 16 anni

Sfregiata su commissione Si consegna l’ultimo aggressore "Sono stato io". Ha solo 16 anni

"Ho picchiato io Martina, mi dispiace tanto. Non l’avevo mai fatto prima e non l’ho più fatto da quella sera. Io con gli altri pestaggi non c’entro nulla". Ha avuto paura il secondo aggressore di Martina Mucci, cameriera di 29 anni di Prato, pestata a sangue nell’androne di casa mentre rientrava dal lavoro la notte fra il 21 e 22 febbraio. Il secondo aggressore di Martina, l’unico che mancava all’appello, si è presentato ieri mattina spontaneamente in questura a Prato a 48 ore di distanza dall’arresto degli altri tre complici.

Ha solo 16 anni, frequenta una scuola superiore nell’hinterland fiorentino e pratica arti marziali. Ha precedenti per furto e lesioni. Era lui la persona che la squadra mobile non aveva ancora identificato. "Sono stato io, non dormo da quella notte", ha confermato agli investigatori accompagnato dal suo avvocato Mattia Alfano, e dai genitori. Lunedì pomeriggio la polizia ha arrestato l’ex fidanzato della donna, Emiliano Laurini, 41 anni di Scandicci (Comune vicino a Firenze), mandante della spedizione punitiva nei confronti della ex, Mattia Schininà, 21 anni, considerato l’intermediario, e Kevin Mingoia, 19 anni, che ha compiuto materialmente il pestaggio insieme al sedicenne. Mancava solo il nome del secondo aggressore, quello che dalle intercettazioni non era saltato fuori. Ieri ha deciso di consegnarsi. Si è reso conto di essersi messo in un bel guaio, di avere le ore contate. Prima o poi i complici avrebbero fatto il suo nome. È esploso, non ce l’ha fatta più. Martedì il giovane ha raccontato ai genitori quello che aveva fatto. La famiglia ha subito contattato l’avvocato Alfano e ieri mattina erano tutti in questura. Il sedicenne non è stato interrogato: bisognerà attendere il tribunale dei Minori a cui sono già stati trasmessi gli atti. Il ragazzo ha però rilasciato alcune dichiarazioni spontanee e confermato i fatti per filo e per segno specificando di non aver preso parte a nessun altro pestaggio a pagamento al di fuori di quello contro Martina Mucci. A fine mattina è tornato a casa e per il momento resta libero in quanto su di lui non pesa nessuna misura cautelare. E’ stato solo denunciato. Si dovrà attendere la decisione della procura minorile.

"Sta male per quello che ha fatto – conferma l’avvocato Alfano –. Ha preso coscienza dell’errore e vuole iniziare un percorso di riabilitazione. È un ragazzo che ha tutta la vita davanti. Vedremo che cosa deciderà la procura dei Minori. Mi auguro si tenga conto della sua volontà di iniziare un percorso di recupero sociale, del suo pentimento e del fatto che è disposto a collaborare".

"Sono schifata – è stata la reazione di Martina Mucci –. Stiamo parlando di bambini. Non credevo che il mio ex fosse capace di arrivare a tanto. Non mi riconosco in questa gente. Mi viene il voltastomaco". Intanto stamani, i tre arrestati compariranno di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia. Devono rispondere delle accuse di lesioni aggravate, sfregio permanete al volto (reato punito con pene dagli 8 ai 14 anni) e rapina aggravata in quanto la sera dell’aggressione Mingoia e il 16enne hanno portato via la borsa della vittima per simulare il furto e sviare le indagini.

Laura Natoli