Sesto Fiorentino, la rivolta di Padule: "Barriere antirumore, siamo murati in casa"

La protesta degli abitanti contro quel ‘muro di cemento’ che impedisce la visuale delle colline e obbliga ad accendere le luci in casa fin dal mattino

Un momento della protesta di via del Padule (Fotocronache Germogli)

Un momento della protesta di via del Padule (Fotocronache Germogli)

Sesto Fiorentino (Firenze), 10 gennaio 2020 - Striscioni a caratteri cubitali sui balconi per protestare contro quel ‘muro di cemento’ che impedisce la visuale delle colline e obbliga a accendere le luci in casa fin dal mattino. Questa mattina, 10 gennaio, i residenti di via di Padule, quartiere di Padule a Sesto Fiorentino, hanno inscenato la manifestazione per ribadire il loro no alle barriere antirumore poste lungo la linea ferroviaria storica, a pochi metri dalle loro finestre o, almeno, alla modalità con cui sono state realizzate.

«Qui davanti- spiega uno dei residenti, Alessandro Salvestrini- è stato costruito un muro di cemento alto quattro metri e, tenendo conto che la strada è tre metri e mezzo sotto il binario, in pratica siamo a 7,5 metri di altezza, quasi come il muro di Berlino. Fra l’altro il muro dovrà essere ulteriormente rialzato: in alcuni punti definiti critici, qui a Sesto, è stato in qualche modo attutito l’impatto delle barriere con la parte finale realizzata con elementi trasparenti ma qui non è previsto, quindi siamo in pratica murati in casa. Chiediamo che almeno possano essere accolte le nostre richieste e che la parte finale possa essere cambiata per attutire un minimo l’impatto».

Il progetto delle barriere antirumore lungo la linea storica è molto vecchio e ha già passato tutti i passaggi previsti, in maniera regolare: nel 2008 si è aperta anche la fase delle osservazioni per la cittadinanza ma, secondo i residenti in via di Padule, la possibilità non è stata pubblicizzata a dovere dal Comune: «Nessuno di noi- raccontano- sapeva di questa opportunità, certamente sono state fatte le pubblicazioni di legge ma non c’è stata una informazione capillare alla cittadinanza. Quindi quando un anno fa sono iniziati i lavori ci siamo accorti di quanto stava succedendo. Fra l’altro da dieci anni a questa parte, con il trasferimento dell’alta velocità su un altro binario, il rumore dei treni è nettamente diminuito facendo venire meno la necessità di barriere più impattanti. Ci siamo rivolti più volte al Comune per avere un aiuto ma, fino ad ora, ci sono state solo promesse».

Quella di oggi però- promettono i manifestanti- sarà solo la prima di una serie di proteste. Intanto ieri hanno sfoderato negli striscioni una notevole ironia paragonando ad esempio gli ideatori delle barriere al mago «Casanova» perché capaci di far sparire «in un balletto Monte Morello e la Calvana».