Scuola, in Toscana le superiori in classe l’11 gennaio. Dietrofront del governo

Confermato il rientro in classe il 7 gennaio per elementari e medie

Anche in Toscana le scuole ripartono l'11 gennaio

Anche in Toscana le scuole ripartono l'11 gennaio

Firenze, 5 gennaio 2021 - Le scuole elementari e medie riapriranno regolarmente giovedì 7 gennaio. Le scuole superiori invece ripartiranno, al 50%, lunedi' 11 gennaio. Queste le decisione prese dal Consiglio dei Ministri riunito nella notte per discutere il nuovo decreto con le misure anti-Covid da adottare dopo l'Epifania. Anche la Toscana dunque si adeguerà alle ultime decisioni del Governo. Ieri il governatore Eugenio Giani aveva annunciato che era tutto pronto per il rientro in classe il 7 gennaio ma nella notte, dopo non poche tensioni, è stata questa la mediazione raggiunta.  

"Saremo minoritari ma siamo convinti che il rapporto con gli insegnanti e tra studenti sia essenziale, quindi, anche complice il fatto che con i dati ce lo possiamo permettere, in Toscana il 7 gennaio si riparte con le scuole secondarie superiori", aveva detto ieri il governatore Giani. In Toscana le scuole ripartiranno "secondo le indicazioni dell'ordinanza del ministro della Salute Speranza, ovvero al 50%" di didattica in presenza, "se poi i dati epidemiologici peggiorano si tornerà alla dad in modo esclusivo". Poi però è arrivata la decisione del governo. Il punto di incontro dell' 11 gennaio per le scuole superiori e' stato trovato in Consiglio dei Ministri dopo il confronto tra il Pd che puntava al 15 e il Movimento 5 Stelle e Italia viva che chiedevano di ripartire gia' il 7 gennaio.

Nardella: "Siamo all'improvvisazione"

«Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti. Nella lotta contro la pandemia io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del Governo, ma qui siamo all'improvvisazione». Parole del sindaco di Firenze Dario Nardella. Per il primo cittadino «il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni»: «Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti. Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e Regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti, oltre che della presenza in classe» per consentire non «solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza». Nessuno finora «ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora - conclude - è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola». 

 

Giani: "Rispetto lo slittamento"

"Ritengo che il governo abbia fatto bene a cercare una sintesi e quindi rispetto l'operato del presidente Conte nel far slittare di quattro giorni la ripartenza delle scuole all'11 gennaio", ha commentato Giani. "La Toscana e altre regioni - ha aggiunto Giani - erano pronte a ripartire dal 7 di gennaio con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado in presenza con la necessaria gradualità ma c'erano anche miei colleghi governatori che vedevano come fumo negli occhi questo tipo di ripartenza. L'appello che faccio ai miei colleghi - ha concluso il governatore - è che la scuola è importante e non possiamo lasciare indietro i nostri ragazzi. Rimango convinto che le scuole vadano riaperte in presenza".

Trasporti

Intanto in Toscana per garantire gli spostamenti in sicurezza degli studenti la Regione si affida a 2.700 bus già operativi, che saranno riorganizzati per soddisfare le varie esigenze del territorio, e a 329 bus aggiuntivi. «In tutto avremo più di 3.000 mezzi - ha precisato l’assessore alla mobilità Stefano Baccelli -. Ci siamo presi anche un ulteriore onere: vigilare su ciò che succede fuori dai mezzi». Ecco che alle fermate di bus e treni ci saranno delle squadre di steward, forniti dalle aziende di trasporto, che assisteranno i ragazzi per evitare assembramenti. Sul fronte sanitario sono invece già stati previsti progetti di monitoraggio e screening anti-Covid, ‘Scuole sicure’ e ‘Territori sicuri’, con l’obiettivo di fare più tamponi per scovare subito il virus prima che scoppino focolai.