Superiori, la scelta. Liceo per i più bravi: "Ma non sempre è un criterio giusto"

I consigli del presidente dell’associazione presidi Artini: "Spesso non si tiene adeguatamente delle inclinazioni dei ragazzi"

Firenze, 15 gennaio 2023 - Nell’anno scolastico in corso, in Toscana, hanno prevalso i licei. Scelti, in quell’occasione, dal 55,8% dei ragazzi in uscita dalle scuole medie, contro il 29,5% dei tecnici e il 14,7% dei professionali. E per il prossimo settembre? In queste settimane genitori e ragazzi sono impegnati in open day e preiscrizioni. Ma come fare la scelta giusta? A fornire un po’ di consigli è Alessandro Artini, presidente toscano dell’Anp, l’associazione nazionale dei presidi.

Nel riquadro Alessandro Artini
Nel riquadro Alessandro Artini

Tantissime le proposte, da dove cominciare?

"Intanto gli insegnanti dovrebbero aver fornito ai genitori qualche indicazione sui ragazzi: dati molto importanti dai quali partire. Spesso questi suggerimenti arrivano dal docente di lettere, che ha più ore settimanali. Non è detto però che l’insegnante abbia un quadro completo e la piena cognizione di tutti i corsi di studi delle superiori, che in alcuni casi sono estremamente specifici".

Di chi fidarsi quindi?

"Ascoltare i professori è essenziale, ma lo è ancor più ascoltare i ragazzi. Direi che la scelta deve basarsi su una ‘pars destruens’ e una ‘pars costruens’, ovvero bisogna distruggere preconcetti e falsi miti e poi costruire coi propri figli la scelta giusta".

Ci faccia qualche esempio.

"C’è un generale preconcetto che porta a iscrivere le alunne e gli alunni più bravi ai licei, quelli con risultati intermedi ai tecnici e quelli ancora meno bravi ai professionali. Questo criterio non tiene però conto delle inclinazioni dei ragazzi: ci può essere chi ha risultati meno eccellenti, ma è comunque predisposto per le materie umanistiche e viceversa. Un altro errore è confondere i propri sogni di genitori con quelli dei ragazzi. Quindi, ripeto, è essenziale dialogare con i propri figli per capire cosa desiderino e cosa li faccia sentire realizzati…".

Le scelte degli amici e la logistica: è bene tenerne conto o ignorarle?

"Sono due criteri che è bene evitare, salvo poche eccezioni. Se un gruppo di amici ha forti interessi in comune e attitudini simili, può anche avere senso scegliere la stessa scuola. Si tratta però di casi rari: solitamente la scelta è dettata solo dal desiderio di affrontare meglio l’ingresso in un ambiente nuovo. Poi però, passato il primo approccio, andare avanti nello studio di materie che magari non interessano diventa difficile. Stesso discorso per la logistica: i ragazzi delle superiori sono in grado di affrontare gli spostamenti e di muoversi, direi anche con piacere, nelle città. Prendere un bus o un treno non deve quindi essere considerato un ostacolo. Infine è bene non seguire le mode che portano periodicamente alcune scuole a piacere più delle altre".

Open day: quanti farne e cosa chiedere?

"Se il ragazzo o la ragazza hanno già le idee chiare è opportuno vedere più scuole simili. Altrimenti se ne possono visitare di diverse, cercando progressivamente di restringere il cerchio. Le cose da capire e da chiedere sono tante, a partire da quale e come sia il gruppo insegnanti".