Santo Stefano: storia, curiosità e leggende sul primo martire della Storia

Oscurato dal miracolo di San Gennaro, pochi sanno che anche lui a Napoli compie la liquefazione del sangue, due volte l’anno

Firenze, 26 dicembre 2023 – Oggi, 26 dicembre, si celebra Santo Stefano. Ma vi siete mai chiesti come mai la Chiesa abbia deciso di venerarlo in un giorno così speciale, proprio quello successivo alla Nascita di Gesù? La scelta non è casuale: Stefano è stato infatti il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. Subito dopo la ricorrenza della venuta al mondo di Gesù, la Chiesa ha scelto di celebrare i “Comites Christi”, ossia i compagni di Cristo che lo hanno seguito nella vita o nella morte. Non è un caso ad esempio che il 27 dicembre si celebri il discepolo prediletto di Cristo, San Giovanni Evangelista, mentre il 28 dicembre si ricordano i Santi Innocenti, cioè quei bambini uccisi durante la strage ordinata da Erode. Sulla figura di Stefano ci sono tante curiosità, a cominciare dal fatto che uno dei suoi principali inquisitori è stato Saulo di Tarso, che poi sarebbe diventato San Paolo. E che Stefano viene venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa. Anche lui predicò, fece miracoli e, proprio come Gesù, venne condotto in giudizio davanti al Sinedrio, ucciso (per lapidazione) e prima di spirare invocò il perdono dei suoi aguzzini con le stesse parole di Cristo: “Perché non sanno quello che fanno”. La pietra non è considerata solo lo strumento della morte di Stefano, ma anche il mezzo della sua nascita, infatti è patrono dei muratori. Secondo la leggenda infatti, quando una donna seppe della venuta al mondo del Bambin Gesù, volle far visita alla Madonna, ma poiché erano ammesse sole le donne che avevano figli, per fingere una gravidanza pensò bene di mettersi una pietra in grembo. Ma ecco che, dopo l’incontro con Maria, quella pietra divenne un bambino in carne e ossa: Santo Stefano. Il suo culto si diffuse nel mondo, dove sono custodite varie reliquie, una delle quali è a Napoli, e nasconde una storia molto particolare. Nel 1659, nella chiesa di Santa Maria ad Agnone, era custodita una reliquia di sangue anonima. Per sapere di chi fosse, i canonici, sperando in un segno, pensarono di cantare tutte le antifone dei santi. Quando arrivò il turno di Santo Stefano, non appena il canonico intonò la prima strofa, ecco che il sangue rappreso si sciolse prodigiosamente. La reliquia è oggi custodita nella basilica di Santa Chiara, dove il miracolo si ripete il 3 agosto e il 25 dicembre. Tuttavia pochi nel mondo ne sono a conoscenza, dal momento che a Napoli è più famosa la liquefazione del sangue di San Gennaro, che avviene tre volte l'anno: il 19 settembre, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre. Altra curiosità fu lo Stato a rendere festivo questo giorno nel 1947, per prolungare le vacanze di Natale, cosa che accade anche per la Pasquetta.

Nasce oggi

Renato Guttuso nato il 26 dicembre del 1911 a Bagheria. Sono tante le passioni che hanno mosso l'animo dell’artista. Dalla sua nostalgia per la Sicilia (paesaggi isolani) al suo trasferimento a Roma (i suoi "tetti"), dai suoi affetti/amori (i ritratti della moglie, di uomini politici con cui aveva rapporti personali oltre che professionali) all'eros (i nudi di modelle). E ancora, il suo impegno politico palesato nelle sue nature morte e nelle tele dal taglio storico in cui racconta le battaglie per l'uguaglianza sociale. Infine, la sua prolifica produzione di scenografie per il teatro, e la collezione di bozzetti dei costumi di scena, risalente agli anni '60 ai '70. Ha detto: “Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore”.