Sanità territoriale, linee guida: cure a casa per over 65 e medici di famiglia in sinergia

Le case di comunità saliranno da 77 a 115 entro il 2026. Oggi il confronto con gli assessori regionali

Firenze, 29 novembre 2022 - ​Entro la fine dell’anno la Regione approverà la riforma della sanità territoriale con le linee di indirizzo portanti cui faranno seguito successive delibere. Proprio per l’importanza del tema che modificherà la struttura dell’assistenza sia sanitaria sia sociosanitaria sia sociale territoriale, la Regione ha previsto per oggi un momento di confronto – e di accoglimento proposte – al Cenacolo del Fuligno a Firenze con gli assessori regionali al diritto alla salute Simone Bezzini e alle politiche sociali Serena Spinelli, il direttore generale dell’assessorato competente Federico Gelli e i direttori delle Asl. Sono coinvolti il consiglio dei cittadini e il comitato di partecipazione proprio per raccogliere proposte sul modello di presa in carico del cittadino più globale e vicina, spostando i servizi e l’assistenza dei pazienti cronici over 65 sempre più a domicilio.

Le case di comunità, che adesso sono 77 in tutta la Toscana, saliranno gradualmente, entro il 2026, ad almeno 115. E saranno suddivise in tre tipologie: almeno 75 hub (quelle grandi che accoglieranno fino a 16 medici di famiglia), il resto equamente distribuito tra spoke (dimensioni medie) e ambulatori strutturati (strutture più piccole nelle zone rurali per garantire servizi di prossimità).

Nelle case di comunità saranno effettuati tutti i servizi di assistenza primaria: medicina generale e perdiatria di famiglia, specialistica ambulatoriale, raccordo con la specialistica ospedaliera. Poi, di fondamentale importanza, la prevenzione: promozione della salute, counseling motivazionale sulla malattia, attività fisica adattata, stili vita, screening e vaccinazioni. E, ancora, ci saranno consultori, diagnostica di primo livello con ecografia, elettrocardiogramma, spirometria, oculistica di base, dermatologia per la prevenzione del melanoma con dermatoscopio. Sarà potenziata la figura dell’infermiere di famiglia.

Le proposte di riorganizzazione della rete territoriale dei servizi vanno oltre a quanto richiesto dagli standard previsti dal decreto ministeriale 77 del 2022 collegato ai fondi del Pnrr: un forte raccordo e un’unica presa in carico del cittadino dal punto di vista sanitario e sociale (quest’ultima spetta ai Comuni con le Società della salute). Per gli ospedali di comunità la Toscana raddoppierà il numero di letti di cure intermedie rispetto agli attuali 600, quasi tutti in ex strutture ospedaliere come il Ceppo di Pistoia, Campo di Marte a Lucca, Camerata a Firenze. Obiettivo: 20 posti letto ogni 50mila abitanti.

La modifica più significativa riguarda l’assistenza domiciliare grazie a una piattaforma nazionale di telemedicina e telemonitoraggio dei pazienti (la gara per l’acquisto è in corso) che dovrà garantire, al minimo, la presa in carico a casa del 10% di tutti i pazienti cronici over 65, dialogando direttamente con gli specialisti ospedalieri. Mentre, prima in Italia, l’Asl Toscana centro sta già sperimentando il modello del fisioterapista di comunità.