Rigassificatore a Piombino, la Golar Tundra è in arrivo

La nave Snam è già nel Canale di Suez. L’impianto potrà produrre 5 miliardi di metri cubi di gas metano all’anno

La nave rigassificatrice Golar Tundra (Foto Ansa)

La nave rigassificatrice Golar Tundra (Foto Ansa)

Piombino (Livorno), 15 marzo 2023 – Non si contano più giorni, ma le ore di navigazione che separano la Golar Tundra dal porto di Piombino. La nave rigassificatrice di Snam - 293 metri di lunghezza per 40 di larghezza (le stesse dimensioni della torre Eiffel) - si trova in questo momento nel Canale di Suez ed è attesa in Toscana dal 18 marzo, data in linea con le previsioni del cronoprogramma dei lavori. Il giorno effettivo di arrivo dipenderà dai tempi di attraversamento del Canale di Suez e dal meteo.

La nave ha completato gli aggiornamenti tecnici nel cantiere Keppel di Singapore ed è ormai pronta a entrare in servizio. Nel frattempo a Piombino si è lavorato giorno e notte per portare a termine l’allaccio della rete nazionale gas al porto. Circa quattrocento persone, fra operai e tecnici di Snam, stanno ultimando la tubazione di collegamento tra la centrale di innesto nella rete nazionale gas di Vignarca e la banchina del porto di Piombino. Sono 8,5 chilometri di tubi di grandi dimensioni (un metro e venti centimetri di diametro) che vengono interrati a una profondità di alcuni metri.

Ma non si scava una trincea: si utilizza una sorta di “talpa meccanica“ che procede nel sottosuolo in modo da limitare le movimentazioini di terra. Poi si lavora anche ai capannoni a Vignarca dove ci saranno le stazioni di controllo e di pompaggio. L’ad di Snam Stefano Venier prevede che il rigassificatore a Piombino possa entrare in servizio a maggio, rispettando il cronoprogramma. Intanto ci sono dieci miliardi di euro di investimenti in cinque anni per il piano strategico di Snam, legato al potenziamento delle strutture per il trasporto e lo stoccaggio del gas. Tra i punti principali del piano sono la messa in esercizio dei due rigassificatori galleggianti di Ravenna e Piombino. Il governo è deciso ad andare avanti su questa linea per fare dell’Italia l’hub del gas per l’Europa.

"Entro quest’anno – spiega il ministro delle Imprese Adolfo Urso – ci affrancheremo dalla Russia a fronte del 40 per cento che acquistavano da Mosca nel 2021 e del 16% registrato lo scorso anno. Con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna, saremo liberi dalla Russia: produrranno 10 miliardi di metri cubi di gas, esattamente quelli importati da Mosca lo scorso anno".

La nave Golar Tundra infatti, da sola, potrà produrre 5 miliardi di metri cubi di metano all’anno e l’impianto gemello di Ravenna altrettanto. I lavori necessari a Ravenna però sono più lunghi e il rigassificatore sarà funzionante solo nel 2024, mentre Piombino già nel mese di aprile inizieranno i test e a maggio si comincerà a immettere il gas nella rete nazionale.

Resta l’incognita del ricorso al Tar presentato dal Comune di Piombino e dal sindacato Usb. La richiesta di sospensiva è stata respinta dal Tar e quindi i lavori possono andare avanti. Il 5 luglio poi ci sarà l’udienza di merito che doveva tenersi l’8 marzo, ma che è stata rinviata per questioni tecniche.

I comitati no gas comunque continuano le proteste e preparano nuove manifestazioni in previsione dell’arrivo della Golar Tundra. Per questo tutta la banchina del porto sarà off limits con un servizio di sicurezza anche in mare con le motovedette della Finanza. "In questo momento, più che pensare alle manifestazioni o agli avvocati, è importante pensare al bene di Piombino: e mi rendo conto che il lavoro che sto facendo, ma anche la collaborazione che sto trovando a livello istituzionale, mi porta a vedere attraverso la nave di rigassificazione un grande beneficio per tutti gli italiani”. Così Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

Il sindaco Francesco Ferrari infine non cambia idea: “Siamo ancora in attesa di tutta la documentazione della sicurezza della nave rigassificatrice, ribadiamo il nostro no".