Rigassificatore a Piombino. Sì dal governo, l’impianto in pole

Il porto e i suoi fondali sono ideali: il ministro Cingolani ci punta Incontro a Roma su Stagno

Potrebbe sorgere un altro rigassificatore a Piombino

Potrebbe sorgere un altro rigassificatore a Piombino

Piombino (Livorno), 10 marzo 2022 - Mentre il rigassificatore Olt di Livorno contribuisce a ridurre la dipendenza da Mosca (assicura il 5% del fabbisogno di gas italiano), si pensa a un secondo impianto in provincia di Livorno. Potrebbe sorgere a Piombino. Il motivo è semplice: a Piombino ci sono le condizioni per realizzare l’impianto in tempi relativamente brevi, pochi mesi. Se i lavori partissero ora, potrebbe essere pronto in inverno. Potrebbe essere sfruttata la vasta area retroportuale delle Acciaierie, in gran parte non utilizzata e ci sarebbero le distanze di sicurezza previste per questo tipo di impianti, senza contare le strutture portuali per le navi gasiere. I fondali, inoltre, garantiscono l’arrivo di grandi navi.

Tra l’altro il gas potrebbe tornare utile per riavviare la produzione di acciaio, sia per la produzione di Dri, che per l’energia necessaria ai forni elettrici. Il progetto, in una situazione ’normale’ richiederebbe tempi lunghi e lunghi passaggi burocratici, ma vista la situazione di emergenza, potrebbe subire anche una forte accelerazione per assicurare all’Italia l’energia necessaria per il prossimo inverno. L’ipotesi Piombino piace al ministro Cingolani che spinge il governo in questa direzione.

Un secondo rigassificatore era stato già progettato dal consorzio Edison-Bp-Solvay: doveva essere realizzato a Rosignano. All’epoca i progettisti sottolinearono la necessità di avere più fonti di approvvigionamento proprio per far fronte a eventuali crisi geopolitiche, ma il progetto fu rifiutato un po’ da tutti, anche se i rigassificatori, come è noto non producono inquinamento perché si limitano a ’rigassificare’ il prodotto liquido.

Intanto, dal punto di vista istituzionale il presidente della Regione Eugenio Giani ha spiegato che il progetto può essere importante per Piombino e la Toscana. Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari da parte sua afferma di non essere stato informato e chiede chiarimenti "al momento non c’è stato alcun rapporto di confronto tra le istituzioni ma, di certo, una tale ipotesi necessita del coinvolgimento".

E sul fronte della riconversione degli impianti ieri il presidente della Regione Giani ha incontrato i vertici di Eni sul futuro della raffineria di Stagno. Incontro positivo. L’impianto potrà trasformarsi in ’bio’ ma Eni chiede di valutare l’ipotesi di un impianto per il trattamento dei rifiuti.

Luca Filippi