ANGELA BALDI
Cronaca

Reddito, quattrocento famiglie seguite dai servizi sociali del Comune di Arezzo

Come cambierà l'accesso al sussidio per i soggetti considerati più fragili

garavelli

Arezzo, 2 agosto 2023 – Oltre quattrocento i nuclei familiari che finora percepivano il reddito di cittadinanza seguiti dai servizi sociali del Comune di Arezzo. Altrettanti i destinatari del sussidio assistiti dal centro per l’Impiego. Numeri che sommati fanno la metà dei 2mila nuclei percettori di tutta la provincia. Cosa accade adesso ai cittadini considerati più fragili con il pensionamento del reddito di cittadinanza? Mentre gli sms dell’Inps stanno raggiungendo uno dopo l’altro i cittadini interessati dalla sospensione, gli uffici dei servizi sociali del Comune continuano il loro lavoro in attesa delle novità che da inizio 2024 interesseranno soprattutto i nuclei familiari considerati più complessi. A fare il quadro della situazione è la direttrice dell’ufficio servizi sociali del Comune di Arezzo Paola Garavelli. “Dei circa mille nuclei familiari aretini percettori fino ad ora di reddito di cittadinanza, circa la metà sono seguiti dal Centro per l’Impiego, un’altra grossa parte è assistita dai servizi sociali del Comune – spiega la dottoressa Paola Garavelli – Per questi ultimi, si tratta di circa 400 nuclei che continueremo a seguire, ci era stato chiesto di preparare una comunicazione entro il 30 giugno scorso, per valutare se queste persone avessero bisogno di una continuità e una proroga del sussidio fino al 31 dicembre. Entro il mese di ottobre invece sarà il Centro per l’Impiego in caso ne ravveda la necessità, a segnalare e dirottare ai servizi sociali alcune nuove situazioni delicate, magari con una percentuale importante di invalidità”. I casi sono i più diversi e le situazioni le più complesse. Dalle famiglie con disabili a quelle con minori. “Nel nostro lavoro non esiste un bianco e un nero – prosegue la direttrice dell’ufficio servizi sociali del Comune di Arezzo – ma tante situazioni complesse, ognuno è un caso a sé. Nel caso di una madre sola che non lavora con figlio a carico, si valuta l’Isee, l’età, il servizio sociale interviene anche per una riqualificazione lavorativa, ci sono sostegni per i bambini, contributi affitti. Una volta c’era il Rei gestito dai Comuni, un contributo in rapporto più diretto con i servizi sociali. Prima del reddito di cittadinanza le situazioni di fragilità erano già seguite dai servizi sociali, l’introduzione del sussidio ha di fatto un po’ sgravato i comuni. Per tutti i nuclei segnalati vige l’obbligo di passare dal servizio sociale. Non tutte le persone vengono volentieri nei nostri uffici però, in alcuni casi ci sono stati veri e propri scontri. L’anno scorso per esempio ci hanno letteralmente smontato l’ufficio dopo la sospensione del sussidio, una decisione che tra l’altro non dipendeva da noi ma dal venire meno dei requisiti”. E se sono tanti ma non tantissimi gli aretini percettori del sussidio che perderanno il contributo, circa 300, i problemi potrebbero sorgere nei prossimi mesi, con l’avvicendarsi di nuove fragilità qualora i vecchi percettori considerati occupabili, non riescano di fatto a trovare un impiego. Lo sanno bene ai servizi sociali del Comune dove ogni giorno si confrontano con le situazioni più diverse. “La fragilità è fatta di tanti elementi – prosegue Paola Garavelli – abbiamo scoperto nuclei fragili di cui non eravamo a conoscenza e messo in luce situazioni che lo erano solo in apparenza. Tutto ciò perché adesso il sistema viene uniformato a livello nazionale. E’ un sistema complesso, c’è un grande lavoro dietro ma è anche vero che i servizi sono stati potenziati anche a livello di personale”.