I predatori degli anziani. Due rapine senza pietà, il sospetto: unica banda

Paura fra Fucecchio e Montespertoli. Ottantenne assalito in casa: spray al peperoncino in faccia, poi la fuga col bottino. La settimana scorsa una coppia di pensionati legati con le fascette

Poliziotti impugnano una bomboletta di spray urticante

Poliziotti impugnano una bomboletta di spray urticante

Fucecchio, 24 gennaio 2023 - Potrebbe esserci la stessa mano dietro le due rapine, consumate a danno di anziani, nel giro di pochi giorni. Anziani legati e immobilizzati e casseforti ripulite. Una rapina è avvenuta mercoledì della scorsa settimana a Ponte a Cappiano, frazione di Fucecchio. L’altra, domenica nel tardo pomeriggio quando, a Montespertoli, un 80enne è stato svegliato all’improvviso dal rumore di un flessibile usato dai malviventi per aprire la cassaforte. La banda era già in casa. E’ l’inizio del terrore, per l’anziano che si è trovato faccia a faccia con i suoi rapinatori. I banditi, tre soggetti con volto coperto – abbiamo appreso – si erano introdotti all’interno della abitazione forzando una finestra. Forse i malviventi erano convinti che in casa non ci fosse nessuno, le luci erano spente.

Così, indisturbati, si sono messi all’opera. In realtà, in camera da letto stava riposando il proprietario che, sentendo il rumore si è alzato ed ha provato anche ad affrontare i ladri. I banditi, però, lo hanno prima spinto a terra e poi ’neutralizzato’ spruzzandogli in faccia dello spray. L’80enne aveva anche tentato di dare l’allarme con il cellulare, ma i malviventi glielo hanno strappato di mano mentre uno dei tre lo teneva bloccato sul letto. Davanti agli occhi dell’anziano la banda ha svuotato la cassaforte, portando via alcuni gioielli in oro. Messo a segno il colpo, sono fuggiti a piedi nelle campagne circostanti.

A dare l’allarme è stato il figlio, che è arrivato a casa del padre poco dopo. Da qui la richiesta di aiuto al 118 – l’uomo è stato portato al pronto soccorso per accertamenti – ed ai carabinieri che hanno avviato immediatamente le indagini, acquisendo tutti gli elementi e le immagini di telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Pochi giorni prima, appunto, era successo nel fucecchiese. Anche in quel caso fu la figlia delle vittime a dare l’allarme dopo aver trovato i genitori – due pensionati 70enni – legati con fascette ai polsi. Li avevano lasciati così i banditi, immobilizzati e impossibilitati anche a maneggiare un telefono, per impedire loro di dare immediatamente l’allarme, mettendo a rischio la loro fuga con un bottino di armi, gioielli e soldi (tra i 10 e i 15mila euro). In due, con il volto travisato, erano entrati in casa (ma si ipotizza che fuori ci fosse un palo), attorno alle 21, forzando una porta finestra sul retro della villetta. Sotto la minaccia di un coltello i malviventi costrinsero l’uomo ad aprire due casseforti, mentre dalla moglie pretesero la consegna dei gioielli che aveva indosso.

Anche in questo caso i carabinieri hanno richiesto le immagini dagli impianti di videosorveglianza presenti nelle strade circostanti, anche a una certa distanza: lungo il possibile itinerario di fuga qualche telecamera potrebbe aver ripreso i banditi quando si sono scoperti il volto ritenendosi ormai al sicuro. Si tratta della stessa banda? Qualche similitudine tra i due fatti c’è. La caccia è serrata.