Allarme dei sindacati, "Douglas chiuderà undici profumerie in Toscana"

Conseguenze della pandemia sul fatturato e boom del commercio elettronico, 36 posti di lavoro a rischio

Negozio chiuso

Negozio chiuso

Firenze, 15 marzo 2021 - E' la Filcams Cgil a dare la notizia: "Douglas Profumerie ha comunicato che entro gennaio 2022 chiuderà 128 negozi in Italia su 507, 500 in Europa su 2.400".

Una vicenda che riguarda in Toscana ("Per le notizie che abbiamo ad oggi", dicono dal sindacato) undici negozi con 36 persone che perderanno il lavoro, "e l’elenco non è ancora completo", sottolinea la Cgil.

Al momento risultano coinvolti i negozi di: Poggibonsi (già chiuso), Calenzano, Pisa, Venturina, Navacchio, Montecatini Terme, Piombino, Follonica, Pistoia, Siena e Borgo San Lorenzo.

Sempre la nota sindacale spiega: "Il motivo? Salvaguardare la liquidità a fronte di calo di fatturato e redditività avuto durante la pandemiaOvvio il calo di fatturato dei negozi in questo anno di chiusure e aperture a singhiozzo, però va detto che c’è stato un aumento importante del fatturato dall’e-commerce. Per un’azienda che guarda soltanto al profitto la scelta è facile: si chiudono i negozi, dove ci sono costi fissi di gestione e soprattutto costo del personale, e magari si sviluppa l’e-commerce. Lo immaginiamo, perché nell’incontro svolto tra le Organizzaioni Sindacali Nazionali e Douglas, nessun piano industriale è stato ancora presentato. Siamo di fronte ad una multinazionale che non più tardi di due anni fa ha acquisito le profumerie Gardenia e Limoni, garantendosi così fette di mercato importanti, e che, dopo così poco tempo, sceglie in maniera irresponsabile di chiudere. Decide di lasciare a casa le lavoratrici, il 95% delle occupate in Douglas sono donne, sceglie di prediligere la redditività dimenticando la professionalità di tutte le sue dipendenti, professionalità che ha permesso in questi anni uno sviluppo del “suo fatturato” e che ha rappresentato per i clienti essere accolti in negozio, consigliati, coccolati, per poi uscirne con un sorriso".

"Le Organizzazioni Sindacali nazionali hanno proclamato lo stato di agitazione - conclude la nota Cgil - nei vari territori si stanno coinvolgendo le amministrazioni locali e si sta definendo il programma delle iniziative; già fatta un’assemblea regionale, da remoto, delle lavoratrici, erano presenti in tantissime, deluse per il comportamento dell’azienda, ma prima di tutto arrabbiate, disposte a contrastare le chiusure in ogni modo. Siamo in attesa di convocazione del richiesto incontro al Mise, una vertenza questa di Douglas Profumerie da inserire in quella più generale contro le multinazionali che arrivano, fagocitano il mercato e poi se ne vanno lasciando disoccupazione e macerie. E’ previsto un nuovo incontro per la fine della settimana con l’azienda, chiederemo risposte sul futuro delle lavoratrici. Nel frattempo non staremo zitti, e insieme alle lavoratrici metteremo in campo ogni azione necessaria a sostegno della vertenza".