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"Rintocchi assordanti", rione e prete dal giudice

Dopo petizioni a Curia e vigili gli abitanti di Coverciano vanno dall’avvocato "A Santa Maria le campane suonano 200 volte al giorno". E don Guerri va avanti

Don Camillo e Peppone

Firenze , 15 gennaio 2021 - A uno spettatore distratto potrebbe sembrare una battaglia – a metà tra il surreale e il goliardico a tinte gigliate – tra un moderno Don Camillo e un plotone di Pepponi se non fosse che nella disfida delle campane di Coverciano la politica non c’entra affatto. Anzi molti dei residenti arrabbiati con don Leonardo Guerri, il prete della chiesa di Santa Maria in via Manni, sono (o erano) fedeli affezionati della parrocchia. E quindi cos’è successo? Da diversi mesi c’è un muro contro muro tra il parroco e chi vive nei pressi della chiesa. Motivo del contendere le campane che, a detta dei residenti, vengono suonate "di continuo e fanno un rumore che impedisce anche a qualcuno di chiudere occhio". La vicenda è nota ma il nuovo capitolo lascia sbalorditi: la disfida delle campane potrebbe infatti arrivare ad un epilogo perfino in un’aula giudiziaria. Siccome a poco e nulla sono servite le azioni intraprese nel tempo dai residenti – numerose raccolte firme, i tentativi di mediazione, le mail di protesta spedite in Curia al Comune e ai vigili – questi hanno deciso di adire le vie legali chiedendo un risarcimento danni a don Leonardo per "disturbo della quiete pubblica". «Mi creda – dice Giovanni – io sono un fedele e non ce l’ho affatto con don Leonardo, ma non si possono far partire le campane alle 8 di mattina e andare avanti così senza sosta tutto il giorno. Ho sentito parlare di oltre duecento rintocchi... Si rende conto? Qui vivono anche molti anziani, come fanno a riposare? Ma penso anche a chi lavora di notte e la mattina vorrebbe dormire...". Il caos delle campane non sarebbe circoscritto alla zona di via Domenico Maria Manni – perlatro molto popolata – ma arriverebbe in linea d’aria addirittura oltre via Falcucci da una parte e ad alcune orecchie del viale Verga dall’altra. Insomma "roba tosta" sorride Elisabetta che cerca di buttare acqua sul fuoco. "In effetti, specialmente durante il lockdown quando regnava il silenzio quelle campane ci facevano sobbalzare ma arrivare addirittura a chiamare degli avvocati... Io credo ci sia modo di trovare un compromesso. Va bene che siamo fiorentini e per natura litighiamo su tutto ma insomma...". Due anni fa, per la cronaca, si era attivata anche la Curia chiedendo a don Leonardo di "fare più piano". Cambiato qualcosa? Macché. Anzi, secondo alcuni abitanti intervistati anche dalle televisioni nazionali, negli ultimi tempi i rintocchi si sarebbero "ulteriormente intensificati". "Ci entrano nel cervello" si lamenta la gente. E il parroco? Non molla di un millimetro e continua a seguire i riti antichi. "Mi chiamo don Guerri – disse una volta dal pulpito – mi farà paura una guerra secondo voi?". Emanuele Baldi