
Il procuratore Luca Tescaroli
"E’ necessario prendere coscienza della realtà criminale che affligge questo territorio e che costituisce un pericolo molto importante. Dopo questa presa di coscienza dobbiamo lavorare compatti, all’unisono, razionalizzando le risorse". Il procuratore di Prato Luca Tescaroli è tornato a parlare dell’emergenza "criminalità" nel territorio pratese e di "mafia cinese" al convegno organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Prato sul tema del " ripristino della legalità nelle aziende sottoposte a misure di prevenzione". Un appello a rafforzare gli organici del tribunale e delle forze di polizia che il procuratore ripete dal giorno del suo insediamento, nel luglio scorso, e che ha rivolto al governo intervenendo alla commissione d’inchiesta del Senato sullo sfruttamento.
"Resta particolarmente urgente – ha aggiunto Tescaroli –, per meglio fronteggiare la situazione, di disporre di organici più consistenti rispetto a quelli esistenti sia per quanto attiene l’autorità giudiziaria sia per quel che attiene alle forze di polizia perché questi organici sono parametrati per una realtà criminale diversa da quella che è particolarmente effervescente in questo periodo". Tescaroli fa riferimento ai tanti episodi violenti avvenuti negli ultimi mesi a Prato, molti dei quali sarebbero riferiti alla cosiddetta "guerra delle grucce" (e della logistica) che sarebbe in corso a Prato e su cui anche la Dda a Firenze ha acceso i riflettori. Si tratterebbe di una guerra fra bande contrapposte di imprenditori cinesi che tentano di accaparrarsi fette di mercato usando qualsiasi mezzo: intimidazioni, minacce, aggressioni, pestaggi, incendi dolosi, tentato omicidi e perfino omicidi (come il duplice omicidio avvenuto a Roma il 14 aprile scorso). Insomma, metodi da criminalità organizzata.
"La mafia cinese viene da lontano – ha spiegato ieri il procuratore – Quella cinese è stata una mafia silente per molto tempo. Di recente, stiamo assistendo a una recrudescenza di atti violenti che dopo il territorio pratese hanno travalicato i confini nazionali". Una situazione delicata per la quale servirebbero organici giudiziari e di polizia a ora "sottodimensionati".
Laura Natoli