REDAZIONE CRONACA

Pesca nell'area protetta della Gorgona con uno strumento lungo 9 chilometri, denunciato

Il pescato sequestrato sarà donato in beneficenza. Il peschereccio catanese attualmente è di stanza a Viareggio per la campagna di pesca del pesce spada

Il pesce pescato in zona protetta

Livorno, 27 ottobre 2017 - Sono 9 i chilometri di lunghezza di un “palangaro ad ami” (uno strumento da pesca costituito da una corda dalla quale si dipartono le altre lenze con gli ami) scoperto e fatto rimuovere nelle acque protette di Gorgona dalla Guardia costiera di Livorno.

I militari sono intervenuto sul posto con una motovedetta, a seguito di una segnalazione della Polizia penitenziaria, trovando l’isola completamente circondata dall’attrezzo da pesca. Dal numero di matricola segnato sulle una boette è stato possibile risalire a un peschereccio catanese attualmente di stanza a Viareggio per la campagna di pesca del pesce spada. Lo stesso motopesca, in qualche modo venuto a conoscenza dei fatti, ancor prima di essere rintracciato, ha provveduto a lanciare una chiamata via radio per "denunciare la perdita dell’attrezzatura".

Alla chiamata ha risposto la sala operativa della Capitaneria di porto che ha ordinato al comandante del motopesca di recarsi sul posto del ritrovamento e seguire le disposizioni della motovedetta. Veniva così imposto il recupero a bordo del palangaro –sotto stretta sorveglianza degli uomini della Guardia costiera. Oltre 3 ore venivano impiegate dall’equipaggio per la completa rimozione di svariate migliaia di ami, tutti innescati e calati intorno all’isola, comprese le zone di mare più protette destinate a parco.

Oltre 100 kg, il pescato catturato. Venivano pertanto sottoposti a sequestro penale un tonno rosso e un pesce spada, specie ittiche per le quali le norme nazionali ed internazionali prevedono stringenti regole per la loro cattura, nonché una grossa cernia bruna del peso di oltre 15 kg, di notevolissimo pregio sotto l’aspetto biologico marino, uno scorfano e una lampuga.

Un bottino per certi aspetti fortunatamente limitato in relazione alle potenzialità di un’attrezzatura, armata con migliaia di ami, che qualora non fatta rimuovere dalla Guardia costiera avrebbe determinato un considerevole impatto sulle risorse e conseguente notevole pregiudizio per l’ecosistema marino, in una zona altamente protetta da un punto di vista ambientale. Guardia costiera che, sentita l’autorità giudiziaria di Livorno, sta ora svolgendo indagini al fine di verificare in particolare se le dichiarazioni del comandante del peschereccio, un messinese di 53 anni residente a Lido di Camaiore, sulla perdita dell’attrezzatura siano veritiere, ovvero non siano state soltanto un tentativo per sollevarsi dalle responsabilità dell'illecito.

Il prodotto sequestrato, dopo l’autorizzazione sanitaria del servizio veterinario dell’Usl di Livorno, sarà donato ad enti di beneficenza.