Pasqua e Pasquetta, la Toscana chiude tutto / PDF

Saracinesche giù per alimentari, supermercati e tabaccai. Sì all’asporto per ristoranti e bar. Le categorie insorgono: «Mancanza di rispetto»

Chiusure in Toscana a Pasqua e Pasquetta (New Press Photo)

Chiusure in Toscana a Pasqua e Pasquetta (New Press Photo)

Firenze, 3 aprile 2021 - Stop ad alimentari, macellerie, supermercati, fiorai e tabaccai a Pasqua e Pasquetta. La sorpresa arriva con l’ordinanza del presidente della Toscana, Eugenio Giani, che ha stretto le maglie rispetto alle norme nazionali. Il provvedimento prevede, per il commercio (escluse farmacie, parafarmacie, edicole), la chiusura il 4 e 5 aprile con stop all’asporto, lasciando la consegna a domicilio.

«Abbiamo capito da che parte sta la Regione, – ha detto Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana - di chi vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese medio piccole. O ritira l’atto o lo modifica o emergerà il tema del danno procurato». «Biasimiamo il metodo della giunta – prosegue il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni - diffondere senza preavviso una delibera così denota mancanza di rispetto per imprese e clienti».

Durissime le opposizioni, da Alessandro Capecchi e Alessandro Torselli (Fdi) a Marco Stella (Forza Italia) e Marco Landi (Lega), ma il dissenso si fa strada anche nella maggioranza con la «ferma contrarietà» dei consiglieri regionali Stefano Scaramelli e Maurizio Sguanci di Italia Viva.

Soddisfatti i sindacati: «Apprezziamo la scelta della Regione – dichiara il segretario di Filcams Cgil Toscana, Stefano Nicoli – e chiediamo la chiusura anche il 25 aprile e 1° maggio». Poi la Regione ha chiarito: ristoranti, ambulanti, bar, pub, rosticcerie, pasticcerie, negozi di pasta fresca, gelaterie, pizzerie e panifici continueranno a fare l’asporto. Stop invece a macellerie, negozi di vicinato (alimentari, fiorai etc) e supermercati (solo la consegna a domicilio). «Abbiamo riproposto le chiusure – dice l’assessore al commercio Leonardo Marras - visti i contagi, elevati e preoccupanti».

 

 

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