Ospedali, freno al caro bollette: tagliare i costi di elettricità e gas per non dover ridurre i servizi

Nel 2022 l’impennata che ha visto più che raddoppiare la spesa: 285 milioni rispetto ai 123 del 2021. La Regione punta all’efficientamento energetico, contenendo però gli sprechi come a casa

Un ospedale

Un ospedale

Firenze, 23 maggio 2023 – O si risparmia sulle bollette o si tagliano i servizi sanitari. L’aut aut è definitivo. Gli ospedali divorano energia e soldi. Nel 2022 i costi sono letteralmente "esplosi" causando più che il raddoppio della spesa regionale per elettricità e gas, con un’impennata dai 123,4 milioni del 2021 ai 285 dello scorso anno. Tradotto, la Toscana è stata costretta ad affrontare "161 milioni di bollette in più e di servizi sanitari in meno, perché non adeguatamente rimborsati dallo Stato", va all’attacco il governatore Eugenio Giani.

In un quadro generale in cui i trasferimenti da Roma per la spesa sanitaria si assottigliano dinanzi a un bisogno di salute crescente e una domanda in costante aumento, la Regione deve tirare la cinghia. E nell’ambito della spending review chiede alle aziende sanitarie e alle aziende ospedaliero universitarie di risparmiare 39 milioni sui costi dell’energia nell’anno in corso. Si tratta di "un obiettivo ampiamente alla portata". Anche se "la Regione non può certo influire sulla variabile dei prezzi determinata dal mercato" può però muoversi sul fronte dei consumi e dell’efficientamento energetico. Ed è su questo punto che si concentra la ricetta di palazzo Strozzi Sacrati.

La Regione ha deciso di avviare un sistema di raccolta e analisi di dati: un manager incaricato si occuperà del monitoraggio e di tenere a bada i consumi in ogni azienda.

Come a casa , anche negli ospedali si terranno sotto controllo le temperature dell’ambiente e quelle dell’acqua, si verificherà l’accensione e lo spegnimento delle luci. Poi si interverrà sull’impiantistica: riqualificando centrali termiche e realizzando impianti fotovoltaici.

Con i fondi europei del settennato 2014-2020 sono già stati finanziati con poco meno di 17 milioni di euro 15 progetti per 30 milioni. Sulla programmazione 2021-2027 ci sono a disposizione 143 milioni per la produzione da rinnovabili e altri 11,7 milioni destinati alle Rsa.

"Se togliamo più di 160 milioni, solo in Toscana, per ripianare i maggiori costi energetici – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini – il rischio concreto è quello di un arretramento nell’offerta di servizi della sanità pubblica, perché i bilanci devono già fare i conti con gli effetti dell’inflazione su molti altri beni e servizi". Le Regioni già da tempo hanno chiesto allo Stato di stanziare più risorse: servono 5 miliardi per ripianare i bilanci della sanità.

“Il tema dei costi dell’energia è da sempre una questione rilevante per i sistemi sanitari e per la loro sostenibilità – concludono Giani e Bezzini – Lo è diventata ancor di più da un anno a questa parte ed è chiaro a tutti noi che una spesa che è oggi quasi tre volte quella del 2021 non possa scaricarsi sulle risorse del fondo sanitario nazionale ripartito tre le Regioni. Quelle risorse servono a garantire cure e attività di screening a cittadini".