
La lince sul tavolo operatorio del dottor Leonardo Brunetti, a Pistoia
Pistoia, 3 marzo 2019 - Ore 18.40: gli anestesisti controllano i parametri, pressione e battito. Lucy, intubata e addormentata - ma ancora con quei suoi occhioni gialli un po’ aperti -, è quasi pronta per tornare a correre e saltare. Il manto maculato che si intravede e la sua somiglianza ai felini più comuni non tradisce: lì, a cinque metri da noi, c’è una lince. Lucy ha quasi tre anni, arriva dallo zoo di Poppi, e nonostante la giovane età ha difficoltà a camminare: «Ha una displasia congenita del ginocchio - spiega il veterinario Leo Brunetti della clinica Brunetti-Stroscio, che nel suo storico ha interventi sui più disparati animali esotici -. E’ la seconda volta che la vediamo: a settembre venne qui per un altro problema ancor più serio.
Ora vogliamo solo che torni a correre e saltare in alto come il suo istinto vuole». La preparazione comincia alle 18. Occhi bellissimi, accoglie chiunque le si avvicini mostrando le zanne, con un ringhio che suona tra lo spaventato e il diffidente. Sembra quasi che da un momento all’altro debba sferrare una zampata, lasciare il suo graffio. I dottori la addormentano nell’unico modo possibile, usando una cerbottana. Distesa sul tavolo chirurgico, poi intubata. Ore 18.42: «Bisturi».
Si può cominciare. Fa sorridere pensare che nelle altre stanze ignari all’intervento ci siano pazienti che nel mondo fuori da qui sarebbero naturali prede della lince. Ursula, la gallina entrata zoppicando in clinica. O Macchia e Jackie, conigli, il primo coi calcoli renali, il secondo con un ascesso. Un’ora di intervento per rimettere in sesto Lucy e un team di professionisti numeroso: oltre a Brunetti in sala ci sono i dottori Franco Pizzirani, della clinica veterinaria Europa di Firenze, Gabriele De Ambrogi, l’aiuto chirurgo, gli anestesisti Gabriele Giordani e Andrea Regoli, e le assistenti di sala Maria Cristina Stroscio e Lara Papini. Pochi giorni di degenza in clinica e la lince tornerà allo zoo di Poppi, un luogo, tiene a puntualizzare Brunetti, «che rispecchia in tutto l’habitat naturale degli animali e li rispetta. Quella che abbiamo effettuato su Lucy è una correzione definitiva. L’intervento è riuscito perfettamente. Ora Lucy si potrà arrampicare sempre più in alto».