
Lo sbarco della Ocean Viking (Foto di repertorio)
Livorno, 31 maggio 2025 – Un trentiquattrenne cittadino egiziano è stato arrestato a Livorno con l'accusa di essere il presunto artefice del trasporto di un gruppo di migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale dalla Ocean Viking, nave gestita dall'organizzazione umanitaria Sos Mediterranee.
Il fermo è avvenuto nella serata di giovedì 29 maggio ad opera della Squadra Mobile della polizia, immediatamente dopo l'approdo di tredici migranti nel porto labronico, salvati al largo delle coste libiche. Stando alle indagini svolte dalla Questura di Livorno, l'uomo avrebbe assunto il comando di un'imbarcazione in legno carica di migranti - originari di Egitto, Etiopia ed Eritrea - conducendola verso Nord a partire dal 22 maggio, fino al soccorso effettuato dalla nave dell'Ong. Degli iniziali 53 naufraghi tratti in salvo, la maggior parte è stata dislocata in altri porti italiani.
Le testimonianze raccolte a bordo hanno immediatamente indicato l'uomo come il principale sospettato circa l’identità dello scafista. Gli agenti della Squadra Mobile, accertata l'identità dell’uomo, hanno approfondito le indagini, risalendo a un ingresso irregolare nel territorio italiano di due anni fa e a una successiva partenza verso una nazione extra-Schengen dall'aeroporto di Fiumicino. Questo dettaglio è stato considerato rilevante dai procuratori nel quadro dell'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Ulteriori sospetti sono stati sollevati dal ritrovamento di denaro contante in banconote da 20 euro nello zaino del presunto scafista, che, secondo gli inquirenti, potrebbe costituire il compenso del traffico illegale o la tariffa pagata dai migranti per il passaggio. Date le evidenti prove e il potenziale pericolo di fuga, gli investigatori hanno proceduto a un fermo d'iniziativa, trasferendo il trentiquattrenne nel carcere di Livorno, a disposizione delle autorità giudiziarie.
L'operazione fa parte di un piano investigativo più ampio, diretto dalla Procura di Livorno e rinforzato dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, volto all'identificazione dei responsabili dei traffici di esseri umani sulla rotta libica. Gli inquirenti continuano le loro ricerche per chiarire completamente il caso e valutare la possibile complicità di altri individui coinvolti.