Museo archeologico del Casentino, il percorso accessibile a tutti

Pedane per carrozzine, tavoli digitali, un sito accessibile anche a persone non vedenti e un’App. Nel giardino panchine per le mamme che devono allattare e panchine più accessibili per persone con disabilità

Arezzo, 27 maggio 2024 – Lo scorso sabato a Bibbiena si è tenuta una vera e propria festa con tantissime persone presenti, per festeggiare un nuovo modo di fruizione del Museo archeologico del Casentino da oggi ancora più accessibile grazie anche all’interessamento e all’azione del comune.

Dopo il riconoscimento di struttura di interesse regionale, il Museo è anche struttura ad alta accessibilità.

Il tutto è stato reso possibile dalla partecipazione al bando attivato dal Ministero della Cultura, Direzione Musei, da parte di D’Appennino – Rete di Imprese, che si è aggiudicata un corposo finanziamento di 206 mila euro a favore dell’accessibilità del Museo.

Oggi il museo è dotato di pedane che servono per avere una migliore visuale del materiale e soprattutto raggiungere, anche con carrozzine, l’ultima sala multimediale inaugurata nel 2023.

Sono poi state installate micro pedane nelle teche, per aiutare anche i bimbi più piccoli a guardare da vicino i reperti.

Sono state cambiate le maniglie anti panico e potenziata l’accessibilità strutturale.

Accanto a questi sono stati fatti anche interventi di tipo digitale: è stata cablato l’interno del museo, con wi-fi per operatori e visitatori. E’ stato rifatto il sito del Museo seguendo tutti i nuovi canoni di accessibilità anche per persone non vedenti.

All’interno della struttura museale sono stati installati dei giochi interattivi per avvicinare alla comprensione del materiale esposto anche a bimbi più piccoli,

un tavolo tattile con tre postazioni che verranno implementate nel futuro fino a sei postazioni disponibili. Infine, ma non per ultima è l’attivazione della nuova App di visita, per avere una contestualizzazione del museo, che verrà presto implementata con dei video nella lingua dei segni.

Nel giardino del Museo inoltre sono state installate panchine per l’allattamento al seno e altri supporti utili anche per persone con disabilità.

D’Appennino-Rete di Imprese – che riunisce diverse realtà cooperative come Betadue, Toscana d’Appennino, D.r.e.a.m. Italia, Oros, InQuiete, L’Albero e la Rua, Connessioni, Cooperativa Cristoforo e Credito Cooperativo di Stia – grazie alla qualità elevata della proposta si è aggiudicata un 17esimo posto su una graduatoria di 130 domande accolte in cui il secondo posto è stato occupato dal Museo Egizio di Torino.