
Una donna guida col cellulare
Prato, 11 ottobre 2016 - A TEL AVIV è servita per arrestare un palestinese che aveva accoltellato alcuni passanti alla fermata del bus. L’auto civetta intelligente, prodotta in Israele dall’azienda Safer Place e spesso usata in attività antiterrorismo, presto sbarcherà a Prato. Il comando della polizia municipale è in trattativa per noleggiare il sistema che permette da un lato di rilevare le infrazioni alla guida e dall’altro di riprendere in diretta furti, scippi, rapine e aggressioni. Il mezzo è dotato di sei telecamere (laterali, frontali, sul retro) e di un software con tecnologia militare.
DURANTE l’attività di controllo, l’auto civetta registra in automatico i numeri di targa delle macchine che incrocia e interroga i sistemi ministeriali per sapere se i mezzi sono in regola con l’assicurazione, la revisione o se risultano rubati o nella black list delle forze dell’ordine. Non solo. Le telecamere registrano anche i comportamenti alla guida degli automobilisti. E quindi scoprono se si sta utilizzando il cellulare, se si viaggia senza cintura, se si passa col rosso. Quando la multa sarà notificata nelle case dei pratesi sarà quasi impossibile da contestare, visto che il comportamento scorretto al volante sarà corredato da un’immagine in alta definizione.
«Questo sistema – spiega Fabio Marangini, direttore commerciale per l’Italia di Safer Place – rappresenta una garanzia anche per gli automobilisti. Le multe saranno supportate dalle immagini e quindi ci sarà una certezza in più. L’idea nasce in Israele. La macchina viene utilizzata nelle principali città, a cominciare da Gerusalemme e Tel Aviv. E in alcuni casi è stata fondamentale per la sicurezza urbana».
Al termine del turno della pattuglia della municipale, le immagini vengono scaricate sul server del comando. I video possono essere messi a disposizione delle altre forze dell’ordine per indagini su episodi di microcriminalità: l’auto civetta intelligente potrebbe essere fondamentale per identificare un ladro o uno scippatore, o comunque fornire elementi utili al lavoro di polizia e carabinieri. In Italia finora il sistema è utilizzato a Verona e Vercelli. Prato è la prima città a sperimentarlo in Toscana. E per i furbetti al volante sarà dura farla franca.