Previsioni meteo: il caldo si fa ancora sentire, ma ha i giorni contati. Piogge in arrivo

Previsti temporali al Nord e al Centro. Fine settimana a macchia di leopardo. Intanto la siccità ha bruciato il 9% della vendemmia

Caldo in città

Caldo in città

Roma, 14 settembre 2021 - Che è tornata l'estate vera, quasi da caldo africano ce ne siamo quasi tutti accorti. Infatti dopo il lieve calo delle temperature dei giorni scorsi, associato però anche a condizioni meteo instabili, la colonnina di mercurio soprattutto domenica e lunedì è  tornata a salire. Ora bisogna capire l'evoluzione di questa impennata del caldo. A causarlo, dicono gli esperti,  l'anticiclone africano che ha determinato valori in aumento prima al Centro-Nord, con anomalie positive anche di 4-6 gradi, e poi anche al Sud con punte di 8 gradi sopra la media nella seconda parte della settimana. Quanto durerà l'afa estiva?

Piogge in arrivo

Ma le previsioni meteo avvertono che una saccatura depressionaria dalla Penisola Iberica porterà le prime piogge. Tra giovedì e venerdì ecco che le correnti in quota dai quadranti occidentali o sud-occidentali dovrebbero determinare un peggioramento sulle regioni del Nord ed in parte anche su quelle del Centro. Previsti piogge e temporali sparsi a tratti anche di forte intensità. Picco del caldo invece al Sud dove avremo valori anche di 8 gradi sopra la media.

Il fine settimana

Per quanto riguarda il fine settimana, sono previste piogge e temporali tra venerdì e sabato su buona parte dell'Italia. Il terzo weekend di settembre potrebbe infatti iniziare con il transito di un piccolo "cavetto d'onda" in grado di portare una rapida fase di maltempo. Temporaneo miglioramento per domenica poi è possibile un nuovo affondo, questa volta dall'Atlantico.

Siccità e agricoltura

Il clima però, e c'era da immaginarselo, ha bruciato il 9% della vendemmia.  Scende a 44,5 milioni di ettolitri la produzione nazionale di vino 2021, un dato in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020 (dato Agea) che, nonostante la contrazione determinata dalle anomalie di un meteo sempre più protagonista, non scalfisce il primato produttivo tricolore in un’annata che vede la Spagna ferma attorno ai 40 milioni di ettolitri e la Francia penalizzata da un andamento climatico particolarmente avverso.