Massimiliano morto in Svizzera, l'associazione Luca Coscioni: "Politica fa finta di nulla"

Dopo il decesso del 44enne ricorso al suicidio assistito, l'avvocato Filomena Gallo: "Nessuna presa di atto rispetto al suo appello. Malati discriminati"

Firenze, 8 dicembre 2022 - "Oggi la politica si volge dall'altro lato. Fa finta che queste richieste non esistano". A puntare il dito contro le istituzioni - dopo la morte di Massimiliano, 44 anni, ricorso al suicidio assistito in Svizzera  perché malato di sclerosi multipla da 6 anni - è l'avvocato Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni. "Lo abbiamo visto con Massimiliano - tuona l'avvocato - Non c'è stata nessuna presa di atto rispetto al suo appello. Almeno potevano rispondere, dire che non è una priorità di questa legislatura. Ma il compito del legislatore rimane, perché deve emanare leggi che riguardino tutti i cittadini". I malati come Massimiliano, denuncia ancora l'associazione, "sono discriminati". 

"Nel nostro paese chi vuole scegliere di porre fine alle proprie sofferenze può farlo - ricorda Gallo -, senza incorrere in un reato, in base a un quadro con determinati requisiti" e tra questi quello che un malato sia sottoposto a trattamenti di sostegno vitale: "Massimiliano era malato con una patologia irreversibile, aveva piena capacità di autodeterminarsi, e la sua malattia gli produceva sofferenze, ma era privo di sostegno vitale. Era su questa strada ma non avendo questa condizione oggi non poteva accedere all'aiuto al suicidio". "Questi malati sono discriminati - ribadisce -, anche se la loro volontà è la stessa di chi ha sostegni vitali. E la Corte costituzionale fin dal 2018 ha rilevato che nel nostro ordinamento c'era un 'vulnus'. La Corte lo ha cercato di colmarlo parzialmente con i mezzi a disposizione, con una sentenza di incostituzionalità, ma non poteva emanare una legge. Ha chiesto al Parlamento di intervenire". Per Gallo "il Parlamento ha fatto un tentativo nella scorsa legislatura che era addirittura un passo indietro e introduceva nuovi ostacoli. Per fortuna quella legge non è stata emanata. Come Associazione Coscioni noi proponiamo al Parlamento di intervenire proponendo una buona legge e attivando le giurisdizioni. I malati che hanno chiesto aiuto a Marco Cappato volevano essere liberi di scegliere e non mettere a rischio i propri cari".