
L'affresco
Monterchi (Arezzo), 1 aprile 2023 – Concordo con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sulla risposta alla collocazione della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, opera straordinariamente importante per l’arte italiana e sommamente simbolica per ragioni di culto che da tempo muovono il desiderio di un ritorno alla sede originale. L’affresco, di cui ancora oggi è ignota la committenza, oscilla tra il 1450 e il 1465 ed è stato realizzato nella Chiesa di Santa Maria di Momentana o in Silvis, alle pendici della collina conosciuta con il toponimo di Montione (Mons Iunonis), luogo conosciuto fin dall’antichità e legato ai culti pagani della fertilità.
Ma mentre ragioni storiche e sentimentali rendono suggestiva la ricollocazione nel sito originale, la semplice elaborazione di una perfetta riproduzione in 3D (nel genere dei prodotti di "Factum Arte") chiuderebbe la questione, non attraverso una soluzione salomonica: le ragioni prevalenti della conservazione e la qualità della esposizione raggiunta nella sede attuale sono insuperabili. E non solo per il primato della storia dell’arte, anche rispetto alle tradizioni, ma per il primato costituzionale della tutela, come per centinaia di opere che dalle chiese sono stabilmente finite nei musei, senza determinare conflitto. Infine, milioni di visitatori nel corso dei decenni hanno percepito la bontà e l’efficacia dell’attuale sistemazione.
Ricordo che un grande regista, Valerio Zurlini, su suggerimento di Tonino Guerra, per il film "La prima notte di quiete" con Alain Delon (professore di lettere) e Sonia Petrova (allieva), evocando il tema dell’amore e della maternità, non si accontentò del riferimento all’affresco e delle sue condizioni espositive, ma ne volle una copia nella cappella di una chiesa romanica a Pennabilli (dove tutt’ora è visibile) per evidenti ragioni scenografiche e suggestive. Ma questo era appunto in un film, per una emozione creativa. Le ragioni della storia dell’arte e la capacità di attrazione di una mente che si misuri con quella di Piero della Francesca, rendono perfetta la situazione attuale. Le ragioni della conservazione, al di là delle sentenze astratte del Consigli di Stato, sono prevalenti, come le ragioni sanitarie per una persona inferma: nessuna sentenza può prevalere sopra la diagnosi e le cure decise e prescritte di un medico competente.
Vittorio Sgarbi è sottosegretario alla Cultura