Lorenzo Guarnieri, 14 anni dopo. Mamma Stefania: "Perdere un ragazzo fa male alla comunità"

Il diciassettenne fiorentino venne ucciso da un pirata della strada

Lorenzo Guarnieri

Lorenzo Guarnieri

Firenze, 3 giugno 2024 – La mamma di Lorenzo Guarnieri affida ai social le sue parole addolorate, a quattordici anni da quella maledetta notte – tra il primo e il 2 giugno – in cui a Firenze suo figlio diciassettenne venne travolto e ucciso da un pirata della strada sotto effetto di alcool e stupefacenti. Un tragico evento che, purtroppo, si ripete con dolorosa frequenza, che sconvolse la famiglia e gli amici, coinvolgendo in un abbraccio tutta la città.

"Quando muore una persona si interrompe la sua vita per sempre. Nulla di quello che la persona avrebbe potuto fare, accadrà. La quantità di cose perse è immensa, impossibile elencare i traguardi, i fallimenti, le emozioni, i sentimenti, le gioie, i dolori che sono andati irrimediabilmente persi. Si sono volatilizzati anni di vita potenziale. Questo lo capiscono tutti", scrive Mamma Stefania. Da quella maledetta notte la famiglia Guarnieri è stata in prima linea per la promozione della sicurezza stradale. E anzi ha fatto di più, fondata l’Associazione Lorenzo Guarnieri, assieme ai familiari di altre vittime della strada, ha lottato per arrivare all’approvazione della legge sull’omicidio stradale (nel 2016), una battaglia sostenuta anche dal nostro gruppo editoriale.

Mamma Stefania, nel giorno dell’anniversario della morte di Lorenzo, vuole ricordare l’importanza di ogni vita persa, anche per ciò che avrebbe potuto essere e non sarà più per i familiari, per gli amici e, allargando il cerchio, per l’intera società. "C’è un’altra perdita importante, che i familiari individuano subito ma che è meno percepita dalla collettività – scrive Stefania Guarnieri – Ogni momento di vita perduta non riguarda soltanto la persona morta, ma interessa tantissime altre persone che con lei avrebbero vissuto e interagito".

"L’uomo è un essere sociale. Una parte minima dei propri pensieri e del proprio vissuto appartiene solo a noi. La quasi totalità delle nostre scelte e del nostro vissuto è condiviso da altri e ha un impatto sugli altri. Nel nostro caso Lorenzo ha vissuto solo 17 anni, ucciso il 2 giugno di 14 anni fa in un omicidio stradale. Come e quanto sono cambiate le vite dei suoi amici di allora e di tutte le persone sconosciute che sarebbero diventate suoi amici, colleghi, parenti ecc.? Quanto ha perso la società nel suo complesso? Quando muore un giovane non si perde una vita sola, ma tantissime vite, che potevano essere e che non saranno".