ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Liste d’attesa in Toscana. Richiamo Corte dei conti: "Tante misure in campo ma bisogna fare di più"

L’analisi della sezione di controllo dopo i correttivi richiesti alla Regione "Permangono criticità che devono essere risolte, nel 2023 peggiorati gli indici".

Liste d’attesa in Toscana. Richiamo Corte dei conti: "Tante misure in campo ma bisogna fare di più"

Liste d’attesa in Toscana. Richiamo Corte dei conti: "Tante misure in campo ma bisogna fare di più"

Al netto di quello che succederà con il nuovo decreto del governo che prevede misure urgenti per sbloccare le liste d’attesa in sanità e varare il Cup unico regionale, proprio sulla gestione delle liste d’attesa la sezione toscana di controllo della Corte dei conti richiama nuovamente la Regione. Con la delibera dell’8 maggio scorso, è stata approvata la relazione: nonostante siano state molte e variegate gli interventi della Regione, dopo attenta verifica la Corte ha ritenuto insufficienti le misure correttive richieste per superare le criticità emerse dall’indagine sulla gestione delle liste di attesa che era stata effettuata su visite specialistiche e accertamenti diagnostici nel periodo 2017-2019 e pubblicata con delibera il 20 gennaio 2023.

Nella relazione della Corte si legge che risultano ancora presenti casi di liste bloccate, cioè di prestazioni che non sono prenotabili dai cittadini. E questo nonostante la cosa sia fuori legge e la Regione abbia cercato di porre rimedio al fenomeno attraverso l’attivazione di una specifica funzionalità all’interno del Cup che ogni notte provvede a simulare richieste di prenotazione di determinate prestazioni, restituendo un report sulla mancanza di disponibilità in agenda. La sezione di controllo della Corte chiede quindi che "alla reportistica prodotta seguano solleciti interventi diretti a rimuovere i blocchi esistenti". Già che il report trasmesso "evidenzia che quello delle liste bloccate è un fenomeno che in tutte le aziende continua a interessare numerose prestazioni con agende insufficienti a soddisfare l’intera domanda".

La Corte interviene anche sul servizio di "recall" che ricorda al cittadino data e orario dell’appuntamento con un messaggino non ancora esteso a tutte le prestazioni e non in tutte le Asl toscane.

L’esplosione di richieste del 2023 ha reso "impossibile garantire i tempi massimi di attesa". Nel 2023 la Regione ha varato un nuovo piano di smaltimento ma dall’esame dei dati trasmessi alla Corte dei conti emerge che a dicembre 2023 la percentuale delle prestazioni fornite entro i tempi garantiti per legge – che nel 2021 segnava un valore medio del 85,7 per cento – diminuisce fino al 74,1 per cento. Il peggioramento dell’indicatore riguarda sia gli accertamenti diagnostici (dall’86,3 al 78,5 per cento) sia le visite specialistiche (dal 84,6 al 76 per cento). Un dato che si riallinea al periodo pre pandemia. Nel dettaglio sono solo 11 le prestazioni che nel 2023 presentano un indice superiore al 90 per cento, contro le 16 del 2021 e le 24 del 2020.

"Dei molteplici provvedimenti adottati con le deliberazioni di giunta nel 2023 è stato al momento possibile apprezzare gli effetti dell’implementazione di funzionalità del Cup e dell’estensione dei sistemi di monitoraggio e di avviso". Ma ci sono i mezzi anche per intervenire sull’appropriatezza. Quindi la Corte si riserva "di verificare periodicamente l’effettivo utilizzo degli strumenti messi in campo per assicurare pieno accesso alle prestazioni sanitarie e dando effettività al diritto alla salute".