L’internet point nasconde una bisca clandestina, blitz della finanza

E’ successo a Vinci. Il locale è stato sequestrato, insieme ai nove pc collegati a piattaforme di gioco online prive di licenza

Scoperta una bisca clandestina

Scoperta una bisca clandestina

Empoli (Firenze), 15 aprile 2024 - Ufficialmente era qualificato come un internet point, ma nella realtà era una bisca clandestina. Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Firenze hanno fatto la scoperta a Vinci. La bisca figurava come ditta individuale, il cui titolare è un uomo di origine cinese.

Le indagini, svolte dai militari della guardia di finanza di Empoli, hanno permesso di monitorare le frequentazioni del locale e di acquisire elementi tali da ritenere che lì non ci fosse assolutamente un internet point. Non solo. Un appiglio interessante è come sempre arrivato dai social, dove girava un documento in lingua cinese in cui si pubblicizzavano molti giochi computerizzati, come roulette e baccarat, presenti proprio in quella sede, al cui ingresso era stata installata un’apparecchiatura di videosorveglianza, insieme ad un campanello per il riconoscimento dei clienti.

E poi i vetri oscurati, la frequentazione del luogo tendenzialmente in orari serali e notturni, il fatto che i clienti sostassero all’interno del locale per parecchio tempo: ecco i principali indizi in mano agli investigatori che, una volta entrati nel locale, hanno verificato quanto le loro congetture fossero corrette.

L’ambiente era organizzato su due ingressi, uno visibile dall’esterno e un secondo, immediatamente successivo all’altro, costituito da una inferriata utile per il filtraggio dei clienti ed anche come ostacolo ad eventuali controlli.

I finanziari hanno accertato la presenza di nove postazioni di gioco, complete di personal computer, monitor e poltrone, nonché di un server utilizzato per permettere ai clienti l’accesso abusivo a siti non rientranti tra quelli monitorati dall’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Un sistema che consentiva agli organizzatori dell’attività illegale di non calcolare (e, quindi, non versare) l’imposta dovuta all’erario per ogni singola giocata.

I militari hanno anche trovato un giocatore cinese alle slot machine. Questo ha aiutato i finanzieri a capire il funzionamento della bisca clandestina. Grazie ad una cassa all’ingresso, collegata ad un tablet, il gestore della sala ‘ricaricava’ le singole postazioni, già dotate di username e password preimpostate, in modo che fossero connesse alla piattaforma di gioco online, tra l’altro dotata di interfaccia utente all’avanguardia.

Di fronte a tutto questo, i militari hanno sequestrato l’intero locale, al cui interno c’erano 6mila euro, consistente incasso delle giocate della giornata. Sono stati denunciati il gestore della sala e il giocatore trovato all’interno.