Il "buzzurro" e il Re Leone

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 7 agosto 2015 - Caro direttore, sono scandalizzata dalla risposta a proposito dell’uccisione del leone Cecil! A quale ipocrisia si riferisce? Nessuna ipocrisia ha animato le manifestazioni di protesta per quella morte crudele ma sincero dolore per una barbara esecuzione fatta al solo scopo di far ‘divertire’ quel buzzurro americano.

Sabrina Parretti, Campi Bisenzio

Cara signora, in quasi tutti gli stati africani, come in quasi tutti gli stati del mondo, la caccia è una attività legale, che può piacere o meno come tante altre (la pesca, il paracadutismo, la ricerca dei funghi, il collezionismo di farfalle) ma che va rispettata come tutte quelle che si svolgono secondo le regole, regole che in primis tutelano l’ambiente. Tra l’altro in Africa esistono protocolli molto rigidi per la concessione di permessi di abbattimento, che sono limitati e numerati. Tanto che le specie oggetto di prelievi (dagli elefanti ai leoni) non sono in situazione critica e l’unica specie in difficoltà, il rinoceronte, non è da tempo cacciabile in alcun paese. Se il dentista americano ha veramente cacciato di frodo ha compiuto un atto contro la legge per cui va ovviamente condannato, altrimenti si può non essere d’accordo con lui, si può non condividere la sua passione, ma non per questo deve essere considerato un buzzurro. Semplicemente uno che fa una cosa che io non farei, come tante altre.