La FNP Cisl ha ricordato gli episodi legati alla Liberazione con due cerimonie a San Polo e Molin di Bucchio

Momenti intensi il 25 aprile per fare memoria di fatti accaduti nelle territorio aretino

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Arezzo, 26 aprile 2024 – La Fnp CISL di Arezzo ha celebrato la ricorrenza del 25 aprile, il 79°anniversario della Liberazione dell'Italia dalla tragica oppressione nazi-fascista, con due iniziative cui hanno preso parte donne ed uomini della Fnp CISL, della CISL e tutti coloro che si identificano nei valori della democrazia sanciti nella Costituzione. Momenti intensi per fare memoria di fatti accaduti nelle territorio aretino e sottolineare come quei diritti, contenuti proprio nel testo costituzionale, sono frutto dei sacrifici estremi di chi lottò per permettere a tutti noi di avere il dono della libertà.  La prima iniziativa si é svolta presso il monumento di San Polo, periferia della città di Arezzo, dove furono massacrati 65 uomini e donne di ogni età, dall'esercito nazista e con la complicità dei collaboratori fascisti, il 14 luglio 1944. Alle 9,30 é stata deposta una corona di alloro ai piedi del monumento, da parte di una delegazione della Fnp CISL. La seconda cerimonia della mattinata si è svolta a Molin di Bucchio in Casentino, nel Comune di Stia. In questo luogo fu assassinato l'11 novembre 1944, Pio Borri, prima vittima in provincia di Arezzo della violenza nazi fascista. Da quest' episodio scaturì poi il rastrellamento che si concluse con l' eccidio di Vallucciole. Pio Borri era uno studente di 20 anni che abbandonò la milizia fascista per unirsi ai partigiani del Casentino. Borri fu catturato e ferito a morte, lasciato infine moribondo a Molin di Bucchio. Anche in questa circostanza una delegazione Fnp CISL aretina ha deposto una corona di alloro per ricordare il barbaro omicidio di Borri e, contestualmente, i valori di giustizia nati durante la lotta di liberazione. Il Segretario Generale Fnp CISL Arezzo Fabrizio Fabbroni ha sottolineato come sia “un dovere per tutta la cittadinanza e soprattutto per le generazioni più giovani, conservare, sviluppare ed accrescere la memoria della storia italiana di quegli anni, per combattere i tanti maestri dell'indifferenza purtroppo oggi presenti nel nostro Paese”.